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Reato di femminicidio, Petroni (Fli): "Va punito con l'ergastolo"

"La proposta di legge presentata dall’ On. Bongiorno, deputata Finiana, che propone di punire il reato di femminicidio con l’ergastolo mi trova pienamente concorde". E' quanto dichiara Elisa Petroni

"La proposta di legge presentata dall’ On. Bongiorno, deputata Finiana, che propone di punire il reato di femminicidio con l’ergastolo mi trova pienamente concorde". E' quanto dichiara Elisa Petroni, responsabile Regionale Fli donne, la quale evidenzia i "troppi reati che nel 2012 hanno visto vittime delle donne e non possiamo  dimenticare gli omicidi  avvenuti anche di recente nel Cesenate".

"Ho espresso più volte anche la mia personale opinione su queste morti e torno a ribadire come sia di fondamentale importanza una presa di coscienza da parte dell’uomo di una figura femminile  autonoma e soprattutto, pur nel mantenimento della sua femminilità ,svincolata da logiche di subalternità e dipendenza  economica - chiosa l'esponente di Fli -. E’ il momento di agire e di farlo non solo sul piano culturale, cercando di incidere  sull’educazione delle nuove generazioni dalla scuola alla famiglia, ma anche con deterrenti di carattere penale che puniscano in maniera esemplare retaggi culturali  qualora questi degenerino in violenza manifesta".

Per Petroni "è evidente che non è un caso che  ad essere uccise  per gelosia o tradimento siano prevalentemente delle donne, pertanto ritengo anche opportuno che un paese civile, prendendo atto del crescente fenomeno ,si adoperi  tempestivamente e contemporaneamente per la  rimozione della cause e per evitare il crescente manifestarsi di simili atti. Sono dell’idea  che l’ergastolo, da solo, non  impedisca femminicidi ma sono però sicura che funzioni da  valido deterrente e che unito ad altre e più mirate azioni preventive ,soprattutto formative e culturali, possa permettere un concreto passo avanti per la riduzione delle “morti rosa”.

"Sono anche favorevole - dice Petroni - all’ aggiunta, in proposta di legge, di aggravanti  ad atti di femminicidio conseguenti  ad  anni e anni di maltrattamenti provati e alla cancellazione della discriminante nei confronti delle coppie di fatto, prevedendo - come impone la Convenzione di Istanbul - le stesse pene se a uccidere e' il marito o il convivente".

"Questa proposta di legge  presentata non a caso alla vigilia del 25 novembre, giornata Nazionale contro la violenza sulle donne, può essere un passo veramente importante che non solo potrà  sollevare lo stato d’animo di tutte quelle donne oggi in difficoltà e costrette a subire maltrattamenti ma  che forse   potrà aiutarle a trovare  la forza di denunciare gli abusi  o di confidarsi e uscire dalla  profonda solitudine che spesso le avvolge sentendosi meno sole", conclude Petroni.

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