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Mille euro al mese per le mamme lavoratrici: "Costa meno del reddito di cittadinanza"

Relatore sarà Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, direttore del quotidiano online "La Croce" e presidente del Popolo della Famiglia

Sabato alle 20,30, nel salone comunale di Forlì, il Popolo della Famiglia ha organizzato un incontro pubblico di presentazione della proposta di legge sul Reddito di Maternità dal titolo" Ripartiamo dai figli". Relatore sarà Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, direttore del quotidiano online "La Croce" e presidente del Popolo della Famiglia, il quale illustrerà la rivoluzionaria proposta di legge di iniziativa popolare già sottoscritta da migliaia di cittadini.

La serata sarà introdotta dal presidente del Popolo della Famiglia di Forlì Francesco Farolfi, e vedrà la partecipazione anche del coordinatore Alta Italia del Pdf Mirko De Carli. La sera stessa dell'incontro, previa presentazione di un documento d'identità valido, si potrà sottoscrivere sia la proposta di legge sul reddito di maternità, sia la lista del Popolo della Famiglia di Forlì, recentemente sceso in campo con la coalizione di centrodestra a sostegno di Gian Luca Zattini.

"Se c’è un valore che tutti hanno riconosciuto alla proposta del Popolo della Famiglia sul reddito di maternità è quello della concretezza - viene sottolineato da Adinolfi -. Sulle politiche famigliari piombano le 50mila firme raccolte in pochi mesi dal Popolo della Famiglia in tutta Italia, grazie alle quali si potrà finalmente arrivare ad una soluzione praticabile che combatta concretamente l’emergenza della denatalità uscendo dal vicolo cieco degli slogan reiterati semestralmente dopo la comunicazione dei dati Istat. La cura contro la denatalità si chiama maternità, e l’unico modo per incentivare la maternità è finanziarla; a nulla valgono le piccole iniziative fiscali, laterali o irrilevanti messe in campo finora".

"Di cosa si tratta? Un solo articolo: mille euro al mese, pari a dodicimila euro all’anno, per le madri lavoratrici che decidono di dedicarsi concretamente ai loro figli - continua -. Un’indennità che dura otto anni, in modo tale da consentire alle mamme non solo di svezzarli, ma di poterli crescere e accompagnare alla vita serenamente. Una durata che riparte alla nascita di un altro figlio. Un costo di appena 3 miliardi, molto di meno rispetto alla spesa del reddito di cittadinanza. Nulla a che vedere con iniziative fotocopia, tipo l’assegno di maternità o altri sconti".

"La famiglia non ha bisogno  di elemosina estemporanea, ma va aiutata nel quadro di sostegni pedagogici di largo respiro. La “bellezza” di poter lavorare in casa, aiuta la famiglia, combatte la denatalità e fa ripartire l’economia. E’ Medioevo? E’ volere le donne in casa? E’ far tornare indietro le lancette della storia? Ma se femminismo – dichiara Adinolfi – vuol dire libertà di scelta, fate scegliere liberamente le donne. Il lavoro in azienda, in fabbrica deve essere anche qui, una scelta, non una condanna, un obbligo, una necessità".

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