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Sanità, Allegni (Pd): "Vergognose accuse della destra". Buonguerrieri (FdI): "Nega l'evidenza"

La segretaria territoriale del Pd forlivese Gessica Allegni risponde così alle dichiarazioni della parlamentare Alice Buonguerrieri, intervenuta nei giorni scorsi all’evento "Sanità, quali prospettive per Forlì e il territorio?"

"Che siano le forze di destra ad accusarci di avere distrutto la sanità pubblica è vergognoso". La segretaria territoriale del Pd forlivese Gessica Allegni risponde così alle dichiarazioni della parlamentare Alice Buonguerrieri, intervenuta nei giorni scorsi all’evento "Sanità, quali prospettive per Forlì e il territorio?", organizzato nei giorni scorsi da Fratelli d'Italia. "La sanità della Regione Emilia-Romagna è, pur con le criticità che ci troviamo ad affrontare, un esempio per l'intero paese, accanto a Regioni, governate dal Centrodestra, che non hanno fatto altro che andare verso una progressiva privatizzazione del servizio sanitario - afferma Allegni -. Gli investimenti messi in campo in Emilia-Romagna sono molteplici e sempre finalizzati alla garanzia di una sanità pubblica efficiente, per tutti. Vale per le Case della comunità, che qui sono nate prima che in altre parti d’Italia, o i Cau, che hanno proprio la funzione di ridurre le liste di attesa nei pronto soccorso".

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"Inutile sbandierare investimenti del Governo, quando i tagli alla sanità pubblica sono sotto gli occhi di tutti: nell’ultimo decreto sul Pnrr sono stati tagliati dal Governo circa 1,2 miliardi di euro di fondi assegnati alle Regioni destinati ad opere in cantiere e, in molti casi, con gare già assegnate, senza promuovere reali soluzioni alternative perché le altre fonti di finanziamento indicate sono già impegnate con procedure del tutto diverse - prosegue l'esponente dem -. A tenere in piedi un sistema sanitario efficiente nella nostra Regione è stata la Giunta Bonaccini che ha aumentato costantemente il fondo regionale per la non autosufficienza. La destra sta ancora criticando le Ausl uniche? Questi sono davvero gli unici argomenti che ha?".

"Fa sorridere da parte di Buonguerrieri e Bartolini, che elencano i Governi rei dei tagli al servizio sanitario, la totale omissione della stagione dei Governi Berlusconiani, che hanno generato un pesante aumento del debito a cui altri hanno dovuto fare fronte - conclude Allegni -. E’ la stessa Fondazione Gimbe a sostenere che la sanità italiana sta andando verso il baratro, evidenziando i tagli della destra di Giorgia Meloni che comporteranno un calo dell'incidenza della spesa per la sanità sul Pil, che passa in 5 anni, tra il 2020 e il 2025, dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno. Capiamo di essere in campagna elettorale, ma ci vorrebbe almeno il pudore di trattare questi temi, che riguardano da vicino la vita delle persone, con un minimo di onestà intellettuale".

La replica

“La segretaria del Pd forlivese nega l'evidenza dettata dai numeri - afferma Buonguerrieri -. Dal 2010 al 2019, tutti gli esecutivi, dal governo tecnico di Monti, a quelli Pd con Letta, Renzi e Gentiloni, fino ad arrivare al Conte 1 e 2, hanno saputo solo tagliare, togliendo dalle disponibilità del Sistema sanitario nazionale ben 37,5 miliardi. Se la nostra sanità territoriale è una eccellenza lo dobbiamo ai medici, infermieri, e a tutti gli operatori sanitari, non certo alla politica regionale".

“Con il Governo Meloni sono stati stanziati 136 miliardi di euro per la sanità, mai un investimento così alto, con 3 miliardi tutti destinati all'abbattimento delle lunghe liste d'attesa, ereditate dai precedenti Governi, mentre al rinnovo dei contratti per medici e infermieri vanno 2,3 miliardi dei 5 miliardi complessivi per gli aumenti nella Pa - argomenta il parlamentare - abbiamo, poi, assicurato risorse per le strutture ospedaliere alluvionate, per l'acquisto di nuova strumentazione, per il processo di digitalizzazione, abbiamo rinnovato il contratto nazionale per 135mila dirigenti medici e sanitari e potrei proseguire a lungo. Si può fare sempre di più e sempre meglio, per carità, ma rispetto a quando il Pd era al governo oggi si è cambiato marcia: comprendiamo che la Allegni fatichi ad ammetterlo, ma si tratta di numeri che non possono essere sconfessati neppure dal solito giochino che usa il PD sul rapporto spesa sanitaria / Pil: è chiaro infatti a tutti che adottare come punto di riferimento il Pil crollato in tempo di covid mettendolo a confronto con il Pil, per fortuna, molto aumentato del periodo post covid è un artificio strumentale tanto caro solo a chi ha come unico obiettivo quello di mistificare i fatti a scopi elettorali e sulla pelle dei cittadini. L'atteggiamento non ci stupisce, è il medesimo utilizzato anche per l'alluvione".

“Capisco che quando si critica l’Ausl unica della Romagna si tocchi un nervo scoperto della sinistra, visto il palese flop di questa esperienza che, dopo 10 anni dalla nascita, si è rivelato un esperimento mal riuscito fatto sulla pelle dei romagnoli, gli unici in regione a veder le proprie Ausl unificate con un atto d'imperio senza tra l'altro ottenere nessun vantaggio concreto – analizza Luca Bartolini, ex consigliere regionale e dirigente di Fratelli d'Italia Forlì-Cesena -. Oggi l’Ausl della Romagna è come una colonia controllata direttamente dal PD di Bologna: un mega carrozzone come i tanti operatori che vi lavorano, ad ogni livello, ci segnalano quasi quotidianamente. Ma a proposito di segnalazioni, a forza di malagestione il sistema romagnolo finisce in tv per le risposte che dà ai pazienti, come è successo ieri sera a Fuori dal coro, dove si è parlato di appuntamento in ospedale a Forlì per una colonscopia fissato al 12 gennaio 2026 nonostante la persona avesse una predisposizione a particolari patologie. Rimane solo il Pd locale a difendere l'esperimento fallito della mega Ausl Romagna, un Pd che continua a prendere ordini di scuderia da Bologna – conclude Bartolini – e a giocare sulla pelle di noi romagnoli”.

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