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Sfiducia a Melandri, Minutillo e Bassi: "Le dimissioni? Un atto dovuto. Serve rimodulare la squadra di governo"

"Ci aspettiamo una presa d’atto sincera da parte di Melandri e che rimetta le proprie deleghe di assessore spontaneamente", affermano i capigruppo di Centrodestra per Forlì e Fratelli d'Italia

E' tutt'altro che archiviato il caso politico riguardante il patrocinio concesso dall'assessorato alla Cultura alla festa delle famiglie Arcobaleno tenutasi al Parco Urbano a metà maggio. Centrodestra per Forlì e Fratelli d'Italia si attendono un passo indietro dell'assessore Valerio Melandri. "Ci aspettiamo una presa d’atto sincera da parte di Melandri e che rimetta le proprie deleghe di assessore spontaneamente, dimostrandosi disinteressato alla poltrona così come dice di aver fatto fino ad oggi - affermano  i due capigruppo comunali di Centrodestra per Forlì, Davide Minutillo, e Fratelli d'Italia, Emanuela Bassi, firmatari della mozione di sfiducia già iscritta all’ordine del giorno e che sarà dibattuta nella prossima seduta di consiglio -. Questo suo, a nostro parere necessario, atto sarebbe rispettoso del programma di mandato della coalizione uscita vincitrice dalle urne e, contemporaneamente, rispetterebbe l'indicazione elettorale di chi alle Comunali del 2019 aveva votato per il cambiamento della città di Forlì".

"La mozione è finalizzata a fare chiarezza sugli atteggiamenti che l’assessore Melandri ha assunto nei confronti della propria maggioranza di governo in relazione al patrocinio comunale concesso alla festa delle famiglie Arcobaleno - proseguono Minutillo e Bassi -. Ricordiamo che i messaggi veicolati alla manifestazione sostenuta da Melandri  riguardavano tematiche contrarie al programma della città e del centrodestra nazionale in particolare  le adozioni gay, l’utero in affitto e la procreazione assistita.  Per i nostri  gruppi consiliari la famiglia naturale e tradizionale rappresenta uno dei punti cardine ed inderogabile del governo dell’attuale coalizione che sostiene il sindaco Zattini e i forlivesi ci hanno concesso il voto in ossequio a questi valori, a queste posizioni".

"Ricordiamo che a prendere le distanze dal comportamento di Melandri sono stati anche gli altri gruppi della coalizione tra cui la Lista civica e gli assessori leghisti Daniele Mezzacapo e Andrea Cintorino continuano -. Ci attendiamo che queste prese di posizione vengano ribadite nella seduta del consiglio comunale come atto di coerenza politica. Se per la Lista civica  e gli assessori leghisti Mezzacapo e Cintorino  le posizioni di Melandri si sono dimostrate ieri incompatibili con il nostro programma elettorale e l'indirizzo politico di giunta come potrebbero non esserlo più oggi?”

E per concludere Minutillo Bassi replicano anche a quelle forze politiche che avevano definito la mozione di sfiducia “uno strumento per  ottenere un ingresso in giunta". "Qui nulla è riconducibile alla questione dell'allargamento della giunta - attaccano -. Un tema, oltretutto che era stato aperto dallo stesso sindaco Zattini e da lui stesso mai chiuso. Aspettiamo ancora le sue decisioni in merito.  E se proprio vogliamo parlare di questo, dando per scontato che la posizione di Melandri è politicamente indifendibile, ricordiamo a Zattini, a due anni dalla fine del mandato, che è necessario rimodulare la squadra di governo locale sui nuovi assetti politici costituiti in consiglio, coinvolgendo di più due forze politiche come  Fratelli d’Italia e Centrodestra per Forlì al fine di rafforzare nell'immediato la propria maggioranza, rilanciando la sfida in vista delle elezioni del 2024. Crediamo serva un cambio di passo più netto e marcato rispetto alle amministrazioni del passato e che metta in piedi dei progetti che guardino al futuro con largo respiro se vogliamo essere competitivi come centrodestra anche per le prossime elezioni amministrative".

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