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"Tredozio vicina al popolo Saharawi": dall’Appennino si leva una voce contro la sofferenza di un intero popolo

"Un popolo al quale è stata negata la possibilità di vivere nella propria patria e che vive in una situazione di guerra continua da oltre 40 anni", Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia Romagna e sindaco di Tredozio

"Le difficoltà economiche, sanitarie e sociali che il Paese sta attraversando non devono impedirci di continuare a guardare a quanto succede al di fuori dei confini nazionali. Non lontano da noi ci sono popoli che lottano per libertà essenziali che vengono quotidianamente negate. Penso, in particolare, al popolo Saharawi, a cui viene negata la possibilità di autodeterminare la propria forma di governo con un sistema democratico e che, nei decenni, ha subito la deportazione di massa. Un popolo al quale è stata negata la possibilità di vivere nella propria patria e che vive in una situazione di guerra continua da oltre 40 anni". Così Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia Romagna e sindaco di Tredozio.

"Credo che sia nostro dovere, nella lotta quotidiana per le nostre libertà essenziali e per il rilancio del Paese, non dimenticare chi ci è vicino, denunciando una situazione che vede sistematicamente violati i diritti umani e civili di un popolo e operando pressioni affinché le organizzazioni internazionali si attivino concretamente per riportare la pace, restituendo al popolo Saharawi quanto gli spetta: pace, autodeterminazione, dignità e diritti umani - prosegue l'esponente azzurra -. In quest’ottica, lunedì ho proposto un Ordine del Giorno che il Consiglio comunale di Tredozio ha approvato all’unanimità affinché il prossimo Governo e l’Unione Europea si attivino per richiedere una cessazione delle ostilità, condannare l’aggressione armata e intervenire per la convocazione rapida del referendum di autodeterminazione".

"Lo stesso Odg, inoltre, chiede un impegno formale al Governo nel favorire la conoscenza presso la cittadinanza italiana del dramma del popolo saharawi, anche tramite la ripresa delle attività di gemellaggio e di scambi culturali, non appena la situazione sanitaria lo renderà nuovamente possibile - conclude Vietina -. Confido che lo stesso Odg possa essere accolto anche dai Comuni dell’Unione come già chiesto nella scorsa giunta. Tanti hanno sostenuto che la pandemia ci avrebbe resto migliori: anche questa è un’occasione per dimostrarlo".

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