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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Lo storico forno raddoppia e apre più a valle: "Contatto diretto coi clienti, per spiegare cos c'è dietro al pane"

Racconta il percorso Fabio Cappelletti, 40 anni, titolare, insieme ai genitori e al fratello, dell'attività. Proprio lui che non pensava assolutamente che si sarebbe innamorato del mondo del pane e di tutto quello che c'è dietro

Lo storico forno di Dovadola 'scende a valle' per aprire un nuovo negozio che mantenga i valori creati negli anni dalla famiglia. Dopo oltre 40 anni il panificio Cappelletti e Bongiovanni raddoppia e arriva a Forlimpopoli, con l'apertura de “Nel nome del pane”. Racconta il percorso Fabio Cappelletti, 40 anni, titolare, insieme ai genitori ed al fratello, dell'attività. Proprio lui che non pensava assolutamente di potersi innamorare del mondo del pane e di tutto quello che c'è dietro.

Il panificio “nasce nel 1979, quando mia mamma e mio babbo hanno rilevato un forno che stava chiudendo, nel paese di Dovadola. Alcuni amici stavano aprendo i primi punti di vendita di prodotti naturali e avrebbero comprato pane a lievitazione naturale con farine macinate a pietra e biologiche”, da qui è partito tutto. Cappelletti nel frattempo ha fatto altri lavori, “esperienze che mi hanno insegnato come gestire un'attività a tutto tondo. Nel 2009 ho deciso di tornare a lavorare al forno e sono entrato in un mondo dal quale, a sorpresa, sono stato travolto, in particolare da tutto quello che c'è dietro al pane”, ricostruisce.

Con questo ritorno, dalla grande passione è arrivato un progetto più ampio. “Ho iniziato a sentire il bisogno di coltivare la materia prima e nel 2009 ho avviato progetto agricolo “Nel nome del pane”: produciamo il 50% delle farine che utilizziamo e, per il resto, ci riforniamo da una filiera 100% romagnola”. L'attività è cresciuta e, ad oggi, si producono circa 3 o 4 quintali di pane al giorno, con 13 dipendenti e il panificio ha sviluppato una rete di rivenditori sul territorio romagnolo e ha avuto più volte il riconoscimento del Gambero Rosso "Tre pani". A settembre "Nel nome del pane" sbarca di fronte alla Rocca di Forlimpopoli, in piazza Pompilio, 2.

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Perchè la scelta di aprire un nuovo punto vendita a Forlimpopoli? “Mi sono accorto che il lavoro che facciamo non viene recepito completamente quando i nostri prodotti passano attraverso un rivenditore, anche se questi sono persone speciali, grazie ai quali siamo arrivati fin qui: viene perso il percorso che c'è dietro al prodotto finito, che per me è molto importante. In negozio possiamo raccontarlo, grazie al contatto diretto.  Per questo abbiamo deciso di aprire un secondo punto vendita in un paese più grande. Forlimpopoli è  appunto un 'paesone' che mi ha colpito: dal 2009 veniamo per il mercato biologico del giovedì, il primo in Emilia-Romagna. Il rapporto che abbiamo con Forlimpopoli è lungo e di fiducia, sanno come lavoriamo”, afferma Cappelletti. 

La 'squadra' di Dovadola, si sposterà solo in piccola parte nel nuovo negozio, perchè la produzione resta nella sede originaria. Alla vendita ci saranno due persone che lavorano già al forno Cappelletti e Bongiovanni, “inizialmente io farò da supporto, perchè ci tengo, e apriremo solo al mattino”, spiega. Quali sono le aspettative per questa nuova avventura? “Mi aspetto di crescere ancora, imparando cose nuove, so che sarà un'esperienza che mi darà tanto e so che quando entri in questo tipo di relazioni, nelle quali condividi quello che fai, cresci personalmente”. 

La volontà di mantenere il contatto diretto con i clienti, per raccontare quello che si fa, ha portato  ad una decisione, che può sembrare insolita: “Per rimanere la realtà che siamo abbiamo scelto di tagliare dei rivenditori, momentaneamente sul territorio riminese, creando lo spazio produttivo per il negozio di Forlimpopoli, senza perdere l'artigianalità. Abbiamo voluto evitare di inseguire solo il fine economico, che non è il nostro obiettivo”, conclude Cappelletti. 


 

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