rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Sport

"I secondi posti servono a poco". Ma intanto la regolarità sta premiando Dovizioso e Marquez non scappa

A bandiera a scacchi sventolata, il volto di Dovizioso parlava chiavo. Un risultato che non l'ha soddisfatto per come è maturato

"I secondi posti servono a poco". Questa la saetta lanciata da Gigi dall'Igna dopo il Gran Premio di Francia, che ha visto Andrea Dovizioso chiudere al secondo posto alle spalle di Marc Marquez. E' evidente che la Ducati si aspettava qualcosa di più a Le Mans, ma ha dovuto fare i conti con un Marquez che quest'anno sembra esserci cucito su misura la Honda RC213. Basta vedere infatti il risultato degli altri "hondisti", Cal Crutchlow e Jorge Lorenzo in primis, per capire che la Casa con le ali vola solo col 93.

A bandiera a scacchi sventolata, il volto di Dovizioso parlava chiavo. Un risultato che non l'ha soddisfatto per come è maturato. Oltre metà gara, prima che Marquez rallentasse, il gap che lo divideva dal leader era di oltre quattro secondi. Dopo cinque round Marquez ha vinto già tre gare (Argentina, Jerez e Le Mans), ma il bottino poteva essere più ricco senza la battuta di arresto in Texas, uscito di scena a vittoria praticamente acquisita. Il mondiale sembra già aver preso la strada di Cervera, ma Dovizioso è comunque lì, ad appena otto punti dalla vetta. La strategia della costanza adottata dal forlivese, che ha come peggior risultato due quarti posti, sta quindi pagando.

Dal 2014 in avanti è il miglior inizio di campionato per il forlivese: nel 2014 53 punti, nel 2015 83, nel 2016 23, nel 2017 53 e nel 2018 appena 46, dove ha "pagato" il confronto con un Lorenzo in ascesa. In attese di piste amiche, a partire già dal Mugello, la regolarità sta quindi premiando. C'è chi parla di un "DesmoDovi" a volte troppo rinunciatario, ma prendere rischi in questo primo scorcio di stagione non ne vale la pena, soprattutto quando non si ha troppa fiducia sulla moto.

Qualcuno avrà già dimenticato infatti i vari corpo a corpo che hanno visto Dovizioso piegare Marquez con la "mossa dell'incrocio". Ma è altrettanto evidente che per le prossime gare serve qualcosa in più alla Ducati per battere il binomio Marquez-Honda. Come ha confessato il sette volte campione del mondo, "avere un motore più potente ci sta aiutando tantissimo e sto guidando pulito". Dovizioso chiede a Borgo Panigale più velocità per giocarsi le sue carte. Ma è altrettanto vero che nulla è ancora perduto. Il campionato è ancora lungo. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"I secondi posti servono a poco". Ma intanto la regolarità sta premiando Dovizioso e Marquez non scappa

ForlìToday è in caricamento