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MotoGp, l'ultima pole è del "Marcziano". Per Dovizioso si complica la missione impossibile

Si complica invece la "missione impossibile" di Andrea Dovizioso, che non è andato oltre il nono posto a 1"064

L'ultima pole del 2017, con brivido, è di Marc Marquez. Lo spagnolo incappa nella 27esima caduta stagionale, tradito dall'anteriore della sua Honda Repsol, ma prima stampa un eccezionale 1'29"897, unico a scendere sotto il muro dell'1'30". Si complica invece la "missione impossibile" di Andrea Dovizioso, che non è andato oltre il nono posto a 1"064. "Non è la qualifica che ci aspettavamo e probabilmente Andrea ha avuto qualche problema - commenta il direttore sportivo della casa di Borgo Panigale, Paolo Ciabatti -. Partire dalla terza fila non aiuta in un'impresa che era già difficile". Marquez, velocissimo sul passo gara, ha fatto il "marcziano", rifilando oltre tre decimi alla Yamaha "clienti" di Johann Zarco, il più rapido dei piloti della casa dei Tre Diapason, e 502 millesimi ad Andrea Iannone, alla sua prima fila con la Suzuki. "E' un circuito difficile dove sorpassare e la differenza la si farà dal decimo giro in poi, quando ci sarà un calo delle gomme", ha analizzato il 93.

Apre la seconda fila la prima delle Ducati, quella di Jorge Lorenzo, a 563 millesimi, condizionato da una scivolata. Lo spagnolo ha preceduto il connazionale Dani Pedrosa e il compagno di squadra, nonchè wildcar del weekend, Michele Pirro. Dovizioso chiude invece una terza fila che vede Valentino Rossi alle prese con una M1 in crisi d'identità settimo e l'Aprilia di Aleix Espargaro. "Non è una doccia fredda, perchè a Valencia la qualifica è sempre complicata - commenta il forlivese -. Al mattino eravamo un po' in crisi, ma nel pomeriggio siamo riusciti a fare un piccolo miglioramento. Come passo non siamo messi male, anche se non abbiamo il ritmo di Marquez. Dobbiamo continuare a crederci e c'è ancora il warm-up dove poter lavorare sui dettagli e migliorare per puntare al podio. Per quanto concerne le gomme, rispondono bene sia la morbida che la media. Ma bisogna essere costante, perchè a Valencia, su trenta giri, si fanno sentire il calo dei pneumatici e delle energie".


 

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