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Valli nel grigio vede più bianco che nero: “Potevamo sbracare, invece abbiamo retto. Spero i ragazzi abbiano imparato la lezione”

Il tecnico - ancora a secco di vittorie - invoca per Piacenza (sabato 4 marzo, ore 20:30 al PalaGalassi) l'impegno degli ultimi 20'. E "maledice" l'approccio della prima metà.

Giorgio Valli dopo la bastonata nel derby con la Fortitudo, parzialmente rimediata nel secondo tempo, vede, nel grigio, più bianco che nero: “Potevamo sbracare invece abbiamo reagito. Partiamo da questo, in un match che spero insegni ai ragazzi cosa attendersi da qui in avanti e cosa ci servirà per rendere concreta quella voglia di salvarci che vedo in tutti: una battaglia fisica contro 10, a volte 11 avversari; una partita dalla dimensione atletica portata al limite del fallo. Quello è il pane quotidiano della Fortitudo, quello è il metro cui avremmo dovuto adeguarci fin da subito. Invece abbiamo concesso troppo, se aggiungiamo che hanno tirato molto bene da fuori la partita era tutta in salita. Abbiamo retto poi sul -8 è stato bravo Ruzzier a metterla dalla mia panchina. Ci vuole il livello d’intensità della seconda parte di gara e spero che i ragazzi lo capiscano alla svelta, chi non ci è passato ne faccia tesoro: dobbiamo imparare a fare a botte se non sarà impossibile salvarci.” Tecnicamente la pressione fortitudina che “ha limitato moltissimo i nostri giochi sui pick ‘n roll spingendo il bloccante” come doveva essere smorzata? “Dovevamo giocare usando più i giochi per pivot; anche Melvin Johnson deve capirlo. Alla fine se è andato un po’ fuori giri forse era perché gli mancava un po’ di lucidità fisica ma ha talento non solo per fare canestro, anche per far giocare tutta la squadra, coinvolge più i lunghi. Tutti devono sentirsi importanti ed essere pronti a dare il loro apporto”. Ora non restano più scappatoie o alternative alla vittoria in casa, sabato 4 marzo alle 20:30, contro Piacenza: “Piacenza ultima chiamata? Sì lo è”.

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