A raccontare la storia e la tradizione su "E' zoc ad Nadêl", uno dei modi in cui si chiama il ceppo nel nostro territorio, sono il cultore di storia locale Gabriele Zelli e Radames Garoia, cultore di tradizioni popolari e dialetto romagnolo, che ha raccolto testimonianze dirette
Alcune superstizioni o tradizioni sono davvero curiose e si sono perse con il tempo, come testimonia Michele Placucci nel suo “Usi e pregiudizi dei contadini di Romagna” del 1818
Le riporta il forlivese Michele Placucci, nel testo del 1818 “Usi, e pregiudizj de' contadini della Romagna”, che raccoglie informazioni storiche, sociali e culturali relative alle tradizioni popolari della Romagna
I dolci di carnevale, tendenzialmente fritti, hanno grande varietà, cambiano nomi e ingredienti a seconda delle Regioni e in ogni casa le ricette vengono personalizzate
Il primo ha raccontato con notizie storiche e con aneddoti divertenti l'evoluzione del ballo in Romagna a partire dai balli staccati fino al fenomeno del "liscio”
La banda di Civitella di Romagna si è esibita davanti al Papa, in piazza San Pietro, mercoledì mattina a Roma, accompagnata dalle majorette e dal gruppo degli "sciucarèn".
La raccolta avveniva con falci e forconi e richiedeva anche diverse settimane di lavoro, con i contadini che trascorrevano interminabili giornate a falciare con la schiena curva sotto il sole cocente
"Nel quadro della semplificazione amministrativa e burocratica, ove sono state eliminati ben 68 provvedimenti, tra leggi, regolamenti e disposizioni, abbiamo abolito una legge del 1994 ormai vuota"
La festa degli artisti di strada, ormai un appuntamento tradizionale nell'estate romagnola e uno dei più conosciuti nel suo genere, ha riempito le vie del borgo dell'Alta Bidente con canti, suoni ed esibizioni di ogni genere