rotate-mobile
social

Carnevale, i dolci tradizionali sulle tavole romagnole

I dolci di carnevale, tendenzialmente fritti, hanno grande varietà, cambiano nomi e ingredienti a seconda delle Regioni e in ogni casa le ricette vengono personalizzate

Non manca molto al martedì grasso e nelle vetrine delle pasticcerie e dei panifici, campeggiano già le delizie tradizionali di questo periodo, ma tralasciando un attimo dolci, feste in maschera e sfilate di carri allegorici, che dato il periodo saranno purtroppo rimandate al prossimo anno, da dove nasce la celebrazione del Carnevale?

Questa festa ha un’origine cattolica, i primi utilizzi del termine risalgono ai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi intorno al 1400. Il termine Carnevale, deriverebbe dal latino  ‘carnem levare’ ovvero "eliminare la carne", riferendosi ai festeggiamenti del martedì grasso, che precedevano il digiuno della Quaresima. Il Carnevale, infatti, finisce il martedì precedente al mercoledì delle ceneri, che segna l'inizio della Quaresima. I festeggiamenti finali vanno dal giovedì grasso fino al martedì. 

I dolci di carnevale, tendenzialmente fritti, hanno grande varietà, cambiano nomi e ingredienti a seconda delle Regioni e in ogni casa le ricette vengono personalizzate. La tradizione Romagnola incorona alcuni dolci che nelle nostre zone vanno per la maggiore, anche se la contaminazione territoriale è sempre più avanzata e anche le azdore più ‘integerrime’ si lasciano tentare da qualche esperimento. Ecco i le delizie carnevalesche tipiche delle nostre tavole.

TAGLIATELLE FRITTE    
Dolce di carnevale tipico della Romagna, si realizza con la sfoglia della pasta all’uovo,  ricoperta poi di zucchero, scorza di arancia e/o limone. La foglia viene arrotolata e tagliata a rondelle della dimensione di una tagliatella, poi fritta. Una tira l’altra e sarà difficile fermarsi nel mangiarle.   

SFRAPPOLE 
Si chiamano anche ’fiochhetti’, ‘frappe’, ‘chiacchiere’, ‘bugie’ o ‘crostoli’ e sono uno dei dolci più comuni in questo periodo, croccanti e ricoperte di zucchero a velo, sono sfoglie di farina, zucchero, burro e uova, aromatizzate con vaniglia o anice, tagliate con la ‘rotella’, dando la classica forma, e poi fritte nell’olio, o, come da tradizione più antica, nello strutto. Una spolverata di zucchero a velo e sono pronte da gustare ancora tiepide e croccanti.

CASTAGNOLE
La ricetta di questo classico dolce di carnevale, è la numero 212 di Pellegrino Artusi, che le definisce ‘piatto particolare delle Romagne’. Secondo il padre della cucina italiana la ricetta prevede farina, uova, ‘fumetto’ (un tipico liquore all’anice), scorza di limone, sale e olio. Nelle ricette originale non compaiono zucchero, burro o lievito nell’impasto, che invece alcuni utilizzano. Dall’impasto si ricavano dei bastoncini che poi vengono tagliati a tocchetti ‘della dimensione di una noce’, fritti e spolverati poi di zucchero a velo. La ricetta di Artusi le vuole ‘bianche’ ma la variante con l’Alchermes è molto popolare.

RAVIOLI DOLCI
Tradizionali delle nostre zone anche i ravioli o tortelli dolci, che si mangiano in diverse occasioni, tra cui, appunto, il Carnevale. Si tratta di una pasta frolla, fatta con uova, farina, burro ed un po’ di lievito, ripiena di marmellata a forma di mezzaluna. I ravioli si cuociono in forno, possono essere lasciati ‘bianchi’ o passati nell’Alchermes e zucchero. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carnevale, i dolci tradizionali sulle tavole romagnole

ForlìToday è in caricamento