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La protesta alla Mille Miglia, Valmori (Romiti): "Modalità sbagliate. Alle istituzioni chiediamo concretezza e di non essere dimenticati"

L'INTERVISTA - "La libera manifestazione del pensiero è sacra e ogni forma di protesta che sta dentro le regole è legittima - commenta il coordinatore del quartiere Romiti, Stefano Valmori -. Non credo, però, che queste siano le modalità più efficaci per tenere alta l'attenzione sui Romiti e sugli altri quartieri della città colpiti dall'alluvione"

Pale e badili hanno accolto martedì sera il passaggio della Mille Miglia in viale Bologna, tra le aree più colpite dall’alluvione. Quello che doveva essere "un gesto simbolico per non essere dimenticati e che l'emergenza non è finita", come aveva spiegato Stefano Silvestroni, promotore dell'iniziativa, ha diviso l'opinione dei forlivesi. Tra pro e contro. "La libera manifestazione del pensiero è sacra e ogni forma di protesta che sta dentro le regole è legittima - commenta il coordinatore del quartiere Romiti, Stefano Valmori -. Non credo, però, che queste siano le modalità più efficaci per tenere alta l'attenzione sui Romiti e sugli altri quartieri della città colpiti dall'alluvione". Valmori stesso sta facendo i conti con i danni causati dall'alluvione. Acqua e melma sono arrivate fino al primo piano della sua abitazione. 

VIDEO - La dura contestazione al passaggio della Mille Miglia

Valmori, lei ha partecipato alla manifestazione?
"Non ho partecipato perchè non l'ho ritenuto necessario. Quello che dovevamo dimostrare, lo abbiamo fatto stando sul territorio fin dalla notte degli allagamenti, allestendo un centro di aiuto concreto e materiale per gli alluvionati che ha garantito approvvigionamenti di ogni tipo: dalle mollette fino ai beni di prima necessità alimentare. Abbiamo contribuito alla pulizia delle strade, delle abitazioni e dei luoghi pubblici; abbiamo portato pasti e spese a casa di chi non si poteva muovere o ha perso tutto. Abbiamo parlato ripetutamente con organi di informazioni locali e nazionali. Non c'è altro da dimostrare". 

Mille Miglia, contestazione ai Romiti

"Non dovevate venire" si è sentito tra le urla rivolte agli automobilisti della Mille Miglia. Era meglio che la corsa seguisse un altro tracciato?
"Non penso, anzi poteva essere un'opportunità. Le proteste sono scattate quando si è creato il cortocircuito di informazione che ha fatto sembrare l'apertura del Ponte di Schiavonia legato alla necessità di far passare la corsa. Sappiamo che non è così. Forse una maggior cautela nell'esternare e un preventivo coinvolgimento anche del Comitato di Quartiere avrebbe aiutato a mitigare le polemiche". 

La protesta alle Mille Miglia

Quindi tra i manifestanti non c’erano alluvionati….
"Sicuramente c'erano anche persone alluvionate, ma non tra coloro che hanno bloccato il traffico. C'erano molte persone da fuori e ho notato, non senza dispiacere, che c'è chi sta usando i Romiti per finalità politiche di partito o legate alle prossime elezioni comunali. Questo non fa bene al nostro quartiere così come agli altri quartieri colpiti. Abbiamo bisogno di unità, collaborazione e concretezza da parte di tutti, a prescindere dal pensiero politico".

L’organizzazione della Mille Miglia ha devoluto 100mila euro per l’emergenza…
"Mi sembra un bel gesto, significativo e non dovuto e per questo ne siamo grati. Purtroppo la quantità dei danni alle cose, alle case e alle persone è talmente grande che una somma di questo tipo, cospicua in tempi normali, diventa una goccia nel mare. Speriamo di avere presto certezze sui tempi di erogazione di ulteriori contributi economici, di come verrà sostenuta la ricostruzione e di come sarà impostata la ricostruzione stessa. Perchè forse ricostruire tutto come prima, oltre ad essere molto difficile, diventa anche inopportuno dato il disastro che è avvenuto. 

Come procede la ripartenza del quartiere?
"Siamo persone che non si arrendono facilmente e nonostante la botta sia stata veramente grande, la reazione è forte. Lo abbiamo dimostrato con il grande lavoro svolto al PalaRomiti per 20 giorni, supportando migliaia di cittadini grazie all'aiuto di decine di persone che volontariamente si sono messe a disposizione e che ringrazio. Per il resto, dobbiamo capire quali sono le intenzioni per il futuro. Ancora non lo sappiamo e in parte è comprensibile. Però la gente ha bisogno di avere una prospettiva, di capire come può organizzarsi. Alcune attività stanno ripartendo, la parrocchia aprirà il cantiere per il nuovo centro, c'è tanta voglia di fare; ma abbiamo bisogno di sentire le istituzioni e la città vicine e di supporto concreto". 

Adesso cosa vi aspettate?
"Di non essere dimenticati, ma soprattutto che questa nuova fase e quelle successive, che saranno le più difficili perchè la gente è stanca e provata anche psicologicamente, veda tutta la macchina pubblica impegnata e coinvolta in modo concreto. Il Comitato di Quartiere, comunque, continuerà a essere vicino alla gente in tutti i modi possibili, a interloquire con le amministrazioni pubbliche in modo costruttivo e pragmatico per risolvere i problemi della gente e si batterà affinchè i Romiti non vengano dimenticati e possano rinascere come lo erano fino a quel maledetto 16 maggio 2023".

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