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Cronaca

Alle Mille Miglia con pale e stivali: “Nessuna polemica ma un gesto simbolico per non essere dimenticati”

Flash mob organizzato martedì sera al passaggio della corsa in viale Bologna, dalla Cava al ponte di Schiavonia. “Facciamo vedere il nostro carattere di romagnoli col sorriso”

“Non è una protesta ma un gesto simbolico che ci vede uniti dopo la disavventura che ci è capitata per non essere dimenticati”. Stefano Silvestroni è il promotore dell'iniziativa organizzata per martedì sera, in concomitanza con il passaggio della “Mille Miglia” in viale Bologna per poi arrivare in piazza Saffi, al quale in molti si sono dati appuntamento pala alla mano e stivali ai piedi per lanciare un chiaro messaggio: l’emergenza non è finita.

“Il passaggio della corsa storica è un evento importante e una vetrina internazionale - dice Silvestroni che molti conoscono per il suoi paperi con i quali gira per le vie della città - e proprio da qui, senza nessuna polemica ma col sorriso, vogliamo far vedere a tutti il nostro carattere di romagnoli che sanno rimboccarsi le maniche, non hanno paura di lavorare con gli stivali ai piedi e sono orgogliosi di avere in mano un badile”.  Gli “sbadilatori” si ritroveranno in vari punti di viale Bologna, a partire dalla rotonda della Cava, e si snoderanno, uno di fianco all’altro fino al ponte di Schiavonia, riaperto nella giornata di venerdì dopo una chiusura di oltre tre settimane a causa dell’alluvione. 

L’idea è nata nel corso dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi in piazzetta delle Operaie, al quale hanno partecipato associazioni, cittadini e residenti dei quartieri alluvionati, per condividere le proprie esperienze e fare il punto della situazione dopo l’inondazione del 17 maggio. Il timore diffuso è che, dopo le fasi della prima emergenza, cali l’attenzione sul dramma che ha sconvolto interi quartieri con le case ancora nel fango.

“Abbiamo tutti piacere di distrarci per dieci minuti guardando la corsa - continua Silvestroni, vivaista che nell’alluvione ha perso macchinari e attrezzature oltre a un ingente archivio di foto e libri - ma abbiamo anche paura che, con il tempo, l’emergenza passi in secondo piano. Noi romagnoli ce l’abbiamo nel dna di aiutare gli altri ma adesso abbiamo bisogno noi di essere aiutati e soprattutto di non essere dimenticati perché l’emergenza non è finita e i problemi sono ancora tanti”. Nelle intenzioni degli organizzatori c’è dunque quella di creare un serpentone, con i vicini spalla a spalla e con in mano gli attrezzi utilizzati per spalare il fango: pale, badili, scope e tira-acqua. 

“Mi hanno contattato anche da altre città, mi auguro che vengano in tanti, compresi i volontari che sono stati indispensabili - dice Silvestroni -. Spero che sia presente anche qualche rappresentante dell’amministrazione comunale con gli stivali ai piedi, questo gesto rafforzerebbe il senso di unione che vogliamo trasmettere al di fuori di ogni logica politica: siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione per far sì che quello che è accaduto sia una lezione per il futuro”.

La corsa percorrerà viale Bologna intorno alle 19,30 ma il ritrovo per chi vuole essere presente all’iniziativa è fissato intorno alle 18 “per avere il tempo di salutarci e scambiare due chiacchiere - dice Silvestroni che nel frattempo ha creato altri due paperi, ribattezzati ‘Tin bota' e ‘Speranza’ - perché questa è anche un’esperienza sociale che riguarda i rapporti tra le persone che da questa disavventura possono uscire rafforzati”. 

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