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Domenica, 28 Aprile 2024
Centro storico

Commercio e centro storico, "I negozi di vicinato vanno sostenuti. E serve un piano di riqualificazione per corso Mazzini"

Le posizioni di Confcommercio Forlì sono suffragate da quanto emerso durante Urban Promo, manifestazione promossa dall'Istituto Nazionale di Urbanistica, giunta alla sua ventesima edizione

"Non investire in politiche a sostegno dei negozi di vicinato è sbagliato sotto tanti punti di vista. Si corre un rischio, specialmente a Forlì, di uno spopolamento commerciale non solo del centro, ma di tutta la città. A beneficiarne sono i centri commerciali artificiali". Per il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, "socialità e valorizzazione del rapporto umano sono due elementi dei negozi di vicinato troppo spesso sottovalutati. E quando si spegne la luce di un negozio in una strada, c'è un impoverimento da tanti punti di vista: umano, perché viene meno un punto di riferimento per le persone, e di presidio del territorio, con conseguente aumento del senso di insicurezza". Le posizioni di Confcommercio Forlì sono suffragate da quanto emerso durante Urban Promo, manifestazione promossa dall'Istituto Nazionale di Urbanistica, giunta alla sua ventesima edizione, che si è tenuta a Firenze la scorsa settimana alla presenza dei vertici nazionali di Confcommercio. 

La concorrenza dei centri commerciali

Argomenta Zattini: "Oggi Forlì, più di altre città con caratteristiche simili, deve affrontare  quattro grandi temi: la rigenerazione urbana, l’abitare sociale, la transizione ecologica e la cultura digitale. Il nostro modello, quello forlivese, produttivo e distributivo era  fondano sul vicinato e sulla relazione, sull’uscio e bottega. Non c’era bisogno di costruire cattedrali per andare a fare la spesa o per trovare la socialità. I fatti stanno purtroppo dimostrando che le scelte politiche delle varie  amministrazioni ci hanno trascinato altrove". Questo sarà il primo periodo festivo "con un secondo polo commerciale aperto. Dopo il Punta di Ferro, i negozi del centro storico e del forese dovranno guardarsi anche dalla concorrenza di Formì".

Aree pedonali

Il problema, che Ascom evidenzia da diversi anni, "è che quando si 'gareggia' le condizioni di partenza dovrebbero essere uguali per tutti. Certamente è apprezzabile la scelta dell'amministrazione comunale di aver azzerato il costo della sosta per le festività natalizie. Per noi, però come abbiamo già avuto modo di dire, questa misura non è sufficiente, ma va estesa per un periodo più lungo. A quel punto sarà interessante tirare una riga e capire come sono andate le cose". A corollario del tema parcheggi, Ascom ripropone un'altra sua idea, finora rimasta inascoltata: quella dell'introduzione di aree pedonali. "Continuiamo a chiederci perché manchi il coraggio di sperimentarle. Dopo le opportune valutazioni del caso, andrebbero create zone completamente pedonali in centro storico, previa 'costruzione' di un piano sosta adeguata". Detto altrimenti: "I cittadini dovrebbero poter beneficiare di pezzi di centro dove le auto non possono circolare, con una rete di parcheggi a supporto".

La moria dei negozi e le cause

La dimensione di socialità dei negozi - per tornare a quanto dibattuto a Urban Promo -  resta un elemento fondamentale, dal quale non si può prescindere. "L’incontro tra la città e le imprese del terziario è il punto dove fiorisce l’economia, nasce la socialità e cresce l’innovazione. Questa dimensione dell'incontro non si trova certamente al centro commerciale - prosegue -. Negli ultimi 10 anni a Forlì hanno chiuso centinaia di negozi. Ovviamente a fronte di questa moria le cause sono molteplici, cito a titolo di esempio le performance registrate nelle vendite on-line, ma nel caso specifico di Forlì non si può sottacere delle problematiche legate alla residenzialità. Come già ribadito più volte, politiche abitative scellerate hanno portato alla sostituzione di una residenza di pregio con una residenza popolare, tant’è che alcune porzioni della città hanno perso la loro attrattività commerciale di pregio. La città che vorremmo costruire si fonda su tre direttrici: quella di prossimità, quella policentrica e quella di città pensata come un bene comune nella quale gli imprenditori e le associazioni diventano attori civici che concorrono al mantenimento degli spazi pubblici".

"Attrattività"

Per Zattini "fondamentale potrebbe essere, per l’attrattività del centro storico, specialmente per i giovani, il progetto che la Fondazione Cassa dei Risparmi sta portando avanti sul palazzo Talenti Framonti. A questo proposito un altro spazio da rilanciare è quell'ex zuccherificio Eridania. Ascom ripropone a Fondazione Carisp e Comune l'idea di realizzare un luogo di aggregazione per i ragazzi". "La struttura è vicina al centro storico - aggiunge -. Con un adeguato sistema di trasporto pubblico - penso a navette ecologiche gratuite - i nostri ragazzi e ragazze avrebbero 'in casa un'alternativa alla riviera e ai suoi locale". Zattini quindi "spera che il 2024 sia anche l'anno di un piano di riqualificazione di corso Mazzini, che tra le strade che raggiungono piazza Saffi è certamente quella più in sofferenza".

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