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Lunedì, 29 Aprile 2024
Alluvione, la ripartenza

Alluvione, le richieste dei Comitati: "Semplificare le norme e gli adempimenti burocratici"

Queste le puntualizzazioni della presidente del Comitato Unitario Vittime del Fango Forli, Alessandra Bucchi, e della portavoce Valentina Grillandi

I Comitati Riuniti degli alluvionati hanno partecipato al Patto per il Lavoro e il Clima in Regione, presentando un documento al quale ha contribuito anche il Comitato Unitario Vittime del Fango Forli. "Abbiamo continuamente cercato la collaborazione e il dialogo con tutte le Istituzioni preposte, effettuando riunioni online e in presenza in Regione e nelle sedi di volta in volta concordate - esordiscono la presidente Alessandra Bucchi e la portavoce Valentina Grillandi -. Recentemente abbiamo allargato il Direttivo del Comitato a 7 componenti, proprio per fronteggiare i molteplici impegni con autonomia e diverse competenze e sensibilità. Occorre ribadire in ogni sede, infatti, che solo un atteggiamento miope o poco responsabile potrebbe derubricare a passata emergenza ciò che è accaduto quasi un anno fa: non solo la Romagna è stata devastata con danni di entità e persistenza ancor oggi solo parzialmente quantificabili, non solo gli alluvionati sono ancora sottoposti alla tensione di un recupero, complesso e snervante, di ciò che è stato perduto o danneggiato, ma gli interrogativi sul ripensamento della gestione ambientale, della mitigazione e dell'adattamento ai fenomeni climatici di cui ci siamo tutti resi conto impongono a tutte le Istituzioni di agire con atteggiamenti molto più incisivi ed ampi di quelli finora messi in campo".

I Comitati Riuniti chiedono "un'accelerazione per le operazioni di tutela del territorio, col potenziamento di risorse e personale per l'Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione civile, anche tramite la già esistente possibilità di delega ai Comuni. Non si cerca di polemizzare con i tanti esponenti che hanno finora lavorato su diversi fronti, ma di riconoscere che le risorse e il personale messi in campo finora non possono considerarsi adeguati alla mole di lavoro necessario: a quasi un anno sono stati ultimati nella nostra Provincia lavori di somma urgenza per 13,5 milioni, tra cui, per quanto riguarda Forlì, oltre ai lavori a Castrocaro e Terra del Sole, i lavori sul Montone a Ladino e S. Varano, all'immissione Fontana 2, in v. Isonzo, al Rio S. Lazzaro, quelli sul Ronco, quelli sul Rabbi a Fiumana e S. Lorenzo in Noceto. Resta però il grande capitolo della pulizia, della messa in sicurezza e della manutenzione ordinaria dei fiumi e del territorio, come ci è stato illustrato nella riunione del 18 marzo chiesta alla vicepresidente della Regione e assessora alla Protezione Civile Irene Priolo proprio per essere informati sullo stato della Provincia: l'esiguità del personale a disposizione e le incertezze sui tempi di attuazione, pur con la promessa di un periodico regolare incontro di informazione, non possono che allertarci sull'effettiva possibilità che si affronti il 2024 con maggiori garanzie e tutele per il territorio e i suoi abitanti".

Si chiede "semplificazione, nonché razionalizzazione, da parte di Governo, Struttura Commissariale, Invitalia, Regione e Comuni, delle norme e degli adempimenti burocratici richiesti ai cittadini, che dopo 4 mesi ancora trovano incongruenze nelle ordinanze, informazioni non confermate, omissioni, richieste impraticabili, ruoli non definiti con certezza, insomma una diffusa sensazione di mancanza di raccordo tra ordinanze relative ai ristori e FAQ, ad esempio, tra dichiarazioni solo verbali di disponibilità e richieste contraddittorie di altri Enti coinvolti. Maggiori certezze su un effettivo e sollecito riscontro alle criticità evidenziate sono ineludibili quindi, dopo tante segnalazioni effettuate, su un argomento che segna in profondità la vita delle famiglie, tanto dal punto di vista economico quanto da quello psicologico. E da ultima, ma non meno importante, come ribadito ancora il 22 marzo nella Commissione forlivese, la segnalazione della necessità di un Piano emergenziale cittadino molto più sicuro ed efficace, anch'esso strettamente connesso con la sicurezza e la qualità delle prospettive future".

"Si impone insomma tanto la richiesta di una legge ad hoc, quanto quella di un protocollo specifico di intervento che riconosca la peculiarità delle condizioni in cui ci troviamo, che superi tanto le sovrapposizioni di competenze quanto le resistenze ideologiche o, purtroppo, il desiderio di minimizzare, accantonare, rimuovere dalla coscienza collettiva, fino alla tentazione o al tentativo di strumentalizzare. Il fango non ha fatto distinzioni di alcun genere, il Comitato Unitario Vittime del Fango Forli è nato per ricordarlo a tutti ed ha accumulato un patrimonio di consapevolezza e di competenza che intende imporre all'attenzione delle prossime Amministrazioni con la stessa determinazione con cui ha lavorato finora".

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