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Cronaca

Perché l'acqua non sta defluendo? La spiegazione dell'esperto. Ai Romiti il Montone si è ripreso il suo antico alveo

Perché con la fine delle piogge l'acqua nei quartieri più colpiti non si ritira? E' la domanda che in diversi stanno ponendo. A spiegare il fenomeno è Fausto Pardolesi, funzionario dell'Autorità regionale di Bacino.

Perché con la fine delle piogge l'acqua nei quartieri più colpiti non si ritira? E' la domanda che in diversi stanno ponendo nella serata di mercoledì, in particolare nella zona Romiti e San Benedetto, dove nel pomeriggio ancora si concentravano molti interventi con i gommoni dei vigili del fuoco e l'acqua rimane a un livello pressoché costante.

A spiegare il fenomeno è Fausto Pardolesi, funzionario dell'Autorità regionale di Bacino dei fiumi romagnoli: “L'acqua a Forlì non è in crescita, ma neanche in visibile diminuzione, con piccoli sbalzi, per la grande massa di acqua ancora presente nelle vallate appenniniche, dove sono stati allagati i fondovalle. Bisognerà aspettare che si ritiri quest'acqua negli alvei per vedere una diminuzione, senza contare che il terreno zuppo ha ancora tanta acqua dentro e che questa si riversa dai crinali con molto fango, tanto che dove l'acqua è arrivata a due metri, quando si ritira resta mezzo metro di fango”.

Per Pardolesi, in sostanza, bisognerà attendere “ancora un giorno” per vedere sparire l'acqua dalle zone più colpite. Nella città di Forlì si sono registrate tre rotture di argini, tutte a valle del ponte di Schiavonia. Due nell'ansa subito dopo il ponte, quasi una di fronte all'altra: una su via Isonzo e l'altra falla su via Cormons. Una terza, più piccola, è avvenuta più a valle, nella zona di Villanova, nei pressi dello stabilimento Electrolux.

Singolare il fatto che i residenti dei Romiti e della Cava hanno visto una grande mole di acqua riversarsi nell'abitato dalla pianura verso monte, e non il contrario. Anche per questo ha una spiegazione Pardolesi: “L'abitato dei Romiti sorge nell'antico corso del Montone, tanto che l'attuale via Consolare era un vecchio tracciato della via Emilia”. La strada correva sull'argine dell'allora Montone, tanto che la strada ancora oggi ne disegna la curva. Solo circa due secoli fa venne realizzato l'attuale tracciato più diritto di viale Bologna che è infatti rialzato rispetto al piano della campagna, su entrambi i lati. In quella zona, inoltre, esistono delle risorgive (l'antica fontana di Riatti), proprio a indicare la delicatezza idrografica della zona.

E quindi quando si è rotto l'argine in via Cormons, allagando tutta la zona tra il fiume Montone e la via Emilia (la zona del McDonald's), l'acqua “attraverso vecchi canali di bonifica tombinati e fognature è passata anche oltre l'asse della via Emilia allagando da valle il vecchio alveo del fiume”, continua Pardolesi. Questo spiegherebbe anche la persistenza delle acque nel quartiere, mentre nelle altre zone, anche nella vicina Cava, da metà pomeriggio si notava un deflusso veloce di acqua dalla collina verso la pianura, con scavalcamenti di viale Bologna.
 

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