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Cronaca

Alea, raccolti 20mila tonnellate di rifiuti alluvionati e 5mila di fanghi: il conto è salato e supera i 7 milioni di euro

L'operato di Alea è finito nel mirino di molti consiglieri di centro-sinistra. Duro Ferico Morgagni (Forlì e Co) che parla di “interventi non efficaci, con accumuli di mucchi di rifiuti e di fanghi per tempi lunghissimi

Alea Ambiente ha raccolto, nei mesi successivi all'alluvione circa 20mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, una quantità enorme se si tiene conto che il territorio forlivese produce 11mila tonnellate di secco in un anno ordinario. Assieme ad acqua e fango, quindi, si è riversata sulla città e su tutto il territorio anche una “bomba di rifiuti” indifferenziati e ingombranti. 

Sono i dati forniti dai dirigenti di Alea nel corso della commissione d'inchiesta istituita in seno al Consiglio comunale per chiarire la dinamica e le conseguenze dell'alluvione del 16-17 maggio scorsi. Oltre alle 20mila tonnellate di rifiuti Alea ha raccolto sul territorio 5mila tonnellate di terra mandata a smaltimento, “prendendo in gestione anche i fanghi che non sarebbero rifiuti di nostra competenza”, spiega il direttore di Alea Gianluca Tapparini. 

Il costo è stato salato, ma per fortuna ristorato tra le somme urgenze nell'ordinanza del Commissario Figliuolo che eroga 412 milioni di euro, di cui 289 milioni già quest'anno. Alea, per il lavoro straordinario effettuato sulle pulizie post-alluvione riceverà 7 milioni di euro, mentre è stata respinta dalla struttura commissariale la richiesta di ristoro di determinate spese per 700mila euro. Da Tapparini la conferma che è stato riscontrato il fenomeno che “in tanti se ne approfittano per liberarsi dei propri ingombranti, abbandonandoli nelle zone alluvionate e creando disagio ai cittadini alluvionati”.

Ma l'operato di Alea è finito nel mirino di molti consiglieri di centro-sinistra. Duro Ferico Morgagni (Forlì e Co) che parla di “interventi non efficaci, con accumuli di mucchi di rifiuti e di fanghi per tempi lunghissimi, per settimane. L'impressione che la disponibilità di risorse e mezzi fosse molto sotto alle esigenze anche a settimane dopo l'alluvione: serve una relazione precisa di Alea su quanto personale, quanti mezzi, quanti servizi e quanti fornitori sono stati impiegati, per capire come prepararci ad eventi che potrebbero ricapitare”.

Affondo anche di Massimo Marchi (Italia Viva): “Sui rifiuti c'era un problema prima dell'alluvione, non ha funzionato qualcosa, Alea deve fare il suo dovere e intervenire per le pulizie”. Così, invece, Elisa Massa (Pd): “Alea ha fatto il lavoro che poteva, con turni incessanti e operando in una confusione incredibile. Purtroppo però restano zone abbandonate, anche per effetto degli abbandoni da parte di cittadini non alluvionati: percorrendo via Zignola o via Cassirano, la nostra città si presenta come una zona abbandonata tra montagne di rifiuti e fango. C'è di ogni tipo di rifiuto: fango, mobili, oli esausti. Si mettano delle fototrappole per controllare”. 

A prendere la difesa di Alea Albert Bentivogli, consigliera della Lega: “I numeri ci danno la fotografia dell'alluvione, con 20mila tonnellate di rifiuti a fronte di 11mila tonnellate ordinarie che vengono raccolte in un anno. Nessuno ha la bacchetta magica, e nessuno può raddoppiare mezzi e personale in due giorni.Alea ha effettuato la rimozione dei rifiuti alluvionati mentre portava avanti la raccolta dei rifiuti ordinari nel resto della città. Si punta il dito su una società che non è stata per forza di cose perfetta, con eventi straordinari che non ha reso il lavoro perfetto. Ma si sono spese e impegnate tutte le forze. Tutti hanno dato il massimo”.
 

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