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Cronaca

Trenta posti letto nei dormitori: scatta il "piano freddo" per i clochard. Già aiutati una donna con due bimbi

Con l'arrivo delle temperature più rigide scatta il 'Piano freddo', il dispositivo del municipio che permette di assistere e tutelare in questo particolare periodo le persone senza fissa dimora

Con l'arrivo delle temperature più rigide scatta il 'Piano freddo' del Comune di Forlì, il dispositivo del municipio che permette di assistere e tutelare in questo particolare periodo le persone senza fissa dimora. A rendere possibile il piano è la collaborazione della Caritas, della Papa Giovanni XXIII e dell'associazione 'Salute e solidarietà'.

Spiega l'assessore al Welfare Rosaria Tassinari: “Nel 'Piano freddo' c'è la mensa Caritas, la prima accoglienza, il monitoraggio dei senza fissa dimora, un servizio di reperibilità notturna, il centro diurno della Caritas con la possibilità di visite mediche”.  Ma nel piano non ci sono solo i clochard. “Col freddo, scatta un piano per la riattivazione delle utenze domestiche per il riscaldamento nei casi segnalati dai servizi sociali, con l'erogazione di contributi economici direttamente ai gestori dei servizi, così come un servizio di ripristino delle caldaie non funzionanti”.

Sul fronte dell'assistenza ai clochard in prima linea c'è la Caritas, che aumenta di 10 posti il servizio del dormitorio maschile 'Casa Betania' (va da 25 a 35), mentre si contano di recuperare altri 5-6 posti da dedicare alle donne al centro 'Buon Pastore' di via dei Mille. “Accanto a questo c'è anche il centro diurno con attività laboratoriali”, spiega Andrea Turchi di Caritas. In trincea anche l'associazione 'Papa Giovanni XXIII', come spiega Jonatha Ricci: “Dal 15 novembre e 15 marzo son previste tre uscite settimanali dall'unità di strada, in aggiunta ad altre uscite quando serve su segnalazione”. Anche la Papa Giovanni mette a disposizione 14 posti letto aggiuntivi rispetto a quelli già occupati in forma residenziale nell'ambito dei loro progetti di assistenza. 

Il Comune mette poi a disposizione tre appartamenti (due del Comune e uno della Provincia) tra corso Mazzini e via Andrelini da utilizzare come 'strutture ponte', alloggi da utilizzare prima di ricoverare il senza tetto, in attesa di effettuare una quarantena preventiva, il tampone e le visite mediche. La macchina della solidarietà, infatti, per il secondo anno si deve adeguare anche all'emergenza Covid. Tali strutture ponte hanno permesso dall'inizio della pandemia di isolare tre positivi al Covid (sugli 80 transitati nelle "strutture ponte"), poi mandati all'hotel Covid e di impedire così la diffusione dei contagi nei dormitori, che infatti finora sono rimasti indenni.

L'unità di strada negli ultimi giorni ha già fatto i primi interventi, individuando il giaciglio di un clochard e portandolo così in struttura: “Conosciamo ormai bene i posti dove dormono di notte, compresi quelli usati dalle persone di passaggio in zona stazione e Portici. Portiamo loro da bere e da mangiare, li agganciamo, cerchiamo di conoscere la loro storia e li segnaliamo ai servizi sociali”,  spiega Ricci. Non si tratta solo di migranti, ma anche di tanti italiani. Non tutti accettano alla fine un ricovero al caldo, ma la capacità dei volontari è quella di rassicurare queste persone che si tratta solo di assistenza. “E' stata anche assistita una madre senza tetto con due bambini piccoli, di cui uno di due anni e l'altro di poche mesi: si trovano tutti al caldo e al sicuro”, spiega l'assessore al Welfare Rosaria Tassinari.

L'assistenza è prima di tutto medica. A questo aspetto ci pensano i medici volontari di 'Salute e solidarietà'. Dice Giorgio Verdecchia: “Queste persone hanno problemi sanitari, ma sopratutto problemi sociali, tanto che all'ambulatorio alla Caritas c'è la partecipazione di assistenti socio-assistenziali. In questo periodo abbiamo incrementato l'attività alla Caritas, poi realizzeremo un ambulatorio riservato alle donne con disagio e minori aperto una volta alla settimana. Ora stiamo anche operando con percorsi di vaccinazione contro il Covid”. L'opera in questo caso è doppia: non solo nei confronti dei diretti interessati, ma anche come opera di igiene pubblica considerato che i clochard sfuggono al sistema sanitario, non avendo residenza e medico di base. 

Operatori di Strada : tel. 328.1504061
Reperibilità notturna del servizio Benessere Sociale e Partecipazione: tel.
320.5694856
Associazione Salute e Solidarietà (Forlì): tel. 353. 4288579

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