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Cronaca

Il 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” ricorda la battaglia di Takrouna

Il Colonnello Lorenzo Dal Maso, comandante del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile "Trieste" ha voluto ricordare brevemente la vicenda oggetto della celebrazione

Si è svolta venerdì mattina nella caserma De Gennaro di Forlì, la cerimonia per la festa di corpo del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”. Alla presenza del Generale Antonio Bettelli, comandante della Brigata Friuli alla quale il 66° appartiene, del Generale di Divisione Antonio De Vita comandante del comando Militare Esercito Emilia-Romagna, del Generale di Divisione ad incarico di comando AVES - Viterbo Luigi Francavilla, del sindaco di Forlì Roberto Balzani, e delle massime autorità militari, civili, e religiose, ha avuto luogo la celebrazione per la ricorrenza del 71° anniversario della battaglia di Takrouna.

Il Colonnello Lorenzo Dal Maso, comandante del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” ha voluto ricordare brevemente la vicenda oggetto della celebrazione. A Takrouna, in africa settentrionale, 71 anni or sono “ i fanti del 66° Trieste, valorosamente comandati dal Capitano Mario Leonida Politi, opposero una eroica resistenza”  “alle soverchianti unità nemiche meritando la massima ricompensa al valor militare”. “La sera del 21 aprile del 43, il caposaldo, dopo aver scritto una delle più belle pagine di gloria, cadde per mancanza di munizioni ma non di coraggio”. Il capitano Politi in un messaggio, trasmise al comando che ”nonostante tutto fosse perduto, quello che non poteva essere tolto ai superstiti era la dignità, valore cardine da cui l’ essere umano non può prescindere”. “Dignità, valore super-partes scevro da momenti storici e dalle circostanze”.

Dal Maso ha poi aggiunto che il 66° ha continuato ad operare “dimostrando di aver conservato gelosamente la dignità tanto duramente conquistata” “partecipando ad innumerevoli operazioni sia in patria che all’ estero riuscendo sempre a primeggiare sia per capacità che per risultati”. Il Comandante ha poi ringraziato i fanti ed i collaboratori civili e militari per la dedizione che quotidianamente pongono nell’ assolvimento dei propri compiti.

Ha poi preso la parola il Generale di brigata Bettelli, comandante della Brigata Friuli e già del 66° Trieste a Forlì dal 2005 al 2007, che ha rivolto al personale l’augurio per una occasione di celebrazione “ che è espressione festosa” della “ valorizzazione commemorativa delle virtù militari espresse da chi ha preceduto nel servizio” e “dalla riscoperta del comune senso di appartenenza”.

Ha poi proseguito rivolgendosi agli uomini ed alle donne del 66° affermando come siano eredi di quell’ ampio sistema di valori che è insito nel servizio militare:  moderni interpreti eredi e responsabili di quel patrimonio” che “ è condizione ed effetto della dignità del dovere”. Il Comandante della Friuli si è poi compiaciuto del buon lavoro svolto ed ha concluso esortando uomini e donne ad “essere bravi soldati, cittadini devoti ai principi espressi dalla appartenenza, esempi di un’ Italia pronta a fare bene e sempre il proprio dovere”.

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