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Cronaca

Processo Ruby, "Iris con maglia Milan e perizoma"

In una delle serate ad Arcore, Iris Berardi, la forlivese dai lineamenti di origine sudamericana (è originaria del Brasile) che avrebbe partecipato ai presunti festivi a luci rosse nella residenza dell'ex premier, "si mise la maglia del Milan"

In una delle serate ad Arcore, Iris Berardi, la forlivese dai lineamenti di origine sudamericana (è originaria del Brasile) che avrebbe partecipato ai presunti festivi a luci rosse nella residenza dell'ex premier Silvio Berlusconi, "si mise la maglia del Milan e indossò una maschera con la faccia di Ronaldinho e poi si tolse i vestiti e rimase in perizoma. Lo ha raccontato, davanti ai giudici della IV sezione Penale di Milano, la modella marocchina Imane Fadil, teste nel processo sul caso Ruby.

La giovane marocchina ha parlato di diverse serate nella villa dell'ex presidente del Consiglio nella quale si sarebbero svolte presunte presunte feste a luci rosse, e in una di queste, nell'agosto 2010, la giovane Iris avrebbe ballato "nella sala del Bunga Bunga", mascherata da Ronaldinho. In un'altra serata, poi, Fadil avrebbe, sempre stando al suo racconto in aula, addirittura dato consigli all'ex premier su come comportarsi con Gheddafi.

"Gli dissi che era meglio andare ad accogliere Gheddafi, perché noi arabi siamo permalosi", ha riferito la testimone, la quale ha aggiunto che Berlusconi "mi chiese anche consigli sul Milan". L'ex premier le avrebbe detto "secondo te cosa manca al Milan?" e lei avrebbe risposto: "devi prendere un giocatore forte e giovane". La ragazza infine ha anche spiegato che il Cavaliere "mi propose un lavoro a Milan Channel e mi disse che per questo doveva parlare con Galliani".

La marocchina ha descritto ai giudici della IV sezione penale del tribunale quel che accadde in quella occasione, tra cui "una performance" di Nicole Minetti e Barbara Faggioli, tipo 'Sister Act'. Fecerero "una sorta di balletto sexy", "dimenandosi usando la lap-dance nella sala del Bunga Bunga", con addosso "una tunica nera, un copricapo bianco e una croce". La teste ha spiegato che le due, nel corso del balletto, si levarono anche la tunica e rimasero con la "biancheria intima". Fadil ha detto che dopo lo 'spettacolo' aveva chiesto di andarsene, perché era rimasta "sconcertata" e si era sentita "a disagio". Inoltre ha precisato di aver sentito la Minetti e la Faggioli, mentre lei e gli altri stavano uscendo da Villa San Martino, che dicevano che si sarebbero fermate a dormire. La testimone ha poi aggiunto di essere ritornata ad Arcore tre mesi dopo.

Il pm Antonio Sangermano ha anche ascoltato la testimonianza di Melania Tumini, la giovane invitata a una cena a villa San Martino da Nicole Minetti, sua compagna di università con la quale, in seguito, ha "interrotto i rapporti". La teste ha descritto quel che è accaduto il 19 settembre del 2010, quando accettò, dopo una serie di insistenze, l'invito da parte della Minetti ad andare nella residenza dell'allora premier non immaginando di trovarsi in "una situazione del genere". Tumini ha raccontato cosa accadeva nella sala del "bunga- bunga", ricordando che “la Minetti, aveva le culotte nere e un bustino, con sopra una camicia da uomo, ma non i pantaloni".

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