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Cambiamenti climatici

"Che tempo farà domani?, il confronto sull'alluvione ed eventi estremi: "Clima, vale la pena impegnarsi un po' di più"

Il pubblico stesso è stato invitato a "dire la propria" tramite sondaggi e sistemi di raccolta feedback che hanno permesso di confrontarsi sugli impatti vissuti dei cambiamenti climatici, fonti di informazione e coinvolgimento personale

Grande partecipazione e confronto all'evento "Che tempo farà domani?", che si è svolto domenica all'interno del Festival del Buon Vivere. L'incontro, presieduto da Francesco Marino (caporedattore Minerva Associazione di Divulgazione Scientifica), Pierluigi Randi (presidente Associazione Meteo Professionisti - Ampro), Giacomo Zattini (portavoce Fridays For Future Italia) con apertura di Martina Cavallucci (vicepresidente di Minerva) si è concentrato sull'analisi scientifica degli eventi che hanno colpito la Romagna negli ultimi mesi, le previsioni per il futuro e l'importanza della responsabilità individuale e collettiva nel costruirlo.

Oltre ai relatori, il pubblico stesso è stato invitato a "dire la propria" tramite sondaggi e sistemi di raccolta feedback che hanno permesso di confrontarsi sugli impatti vissuti dei cambiamenti climatici, fonti di informazione e coinvolgimento personale. Tra i punti più toccati, la differenza tra "Clima" e "Tempo" (Il clima associabile ad "abitudine del tempo”), come la validazione (dati alla mano) dei modelli predittivi abbia dimostrato il contributo umano ai cambiamenti climatici, oltre che chiarire gli eventi estremi di cui siamo stati testimoni - come la riduzione della frequenza delle piogge, con concentrazione in intervalli strettissimi (e conseguenti impatti devastanti).

Altrettanto significativa è stata la panoramica sugli impatti sui cittadini (spesso amplificati anche dalle disparità sociali) l'importanza di interessarsi, agire a livello individuale, di scegliere decisori politici che non neghino il problema e agiscano per contrastarlo e infine sulla "posta in gioco": "l'interesse per la crisi climatica ed ecologica interessa prima di tutto la nostra salute, sicurezza e tenuta sociale - ha sottolineato Zattini -. Oltre al "sano egoismo" (specialmente per i più giovani che abiteranno per decenni il futuro che stiamo costruendo) ricordiamo la responsabilità e l'eredità con cui vogliamo essere ricordati dalle generazioni che ci seguiranno. Siamo diverse generazioni unite da un'unica linea del tempo e della storia, che non è mai già scritta. Vale la pena impegnarsi un po' di più".

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