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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Cinema Apollo, bagarre su Facebook. "Sarà un centro commerciale", "No, permesso solo il restauro"

E’ una vera e propria guerra su Facebook quella che è esplosa sul cinema Apollo nel corso della giornata di mercoledì. La vicenda che sta intasando le bacheche Fb di molti forlivesi e anche alcuni gruppi pubblici

E’ una vera e propria guerra su Facebook quella che è esplosa sul cinema Apollo nel corso della giornata di mercoledì. La vicenda che sta intasando le bacheche Fb di molti forlivesi e anche alcuni gruppi pubblici è partita tutta da un atto di accusa di Sauro Turroni, esponente dei Verdi ed ex senatore forlivese. Turroni, facendo riferimento ad una delibera urbanistica votata nel corso del consiglio comunale di martedì pomeriggio, ha sostenuto che l’Apollo, lo storico cinema-teatro di via Mentana, definitivamente chiuso da marzo di quest’anno, sarebbe in procinto di diventare un “centro commerciale”. La questione è inserita nella delibera del nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio, che è stata però votata favorevolmente anche dalla lista  in consiglio comunale che rappresenta gli stessi Verdi. Da parte sua l’assessore all’Urbanistica Francesca Gardini ha precisato che l’unico intervento possibile sulla struttura è il risanamento conservativo.

Ha scritto martedì pomeriggio Sauro Turroni su Facebook, che pure coi Verdi, tramite la lista “Con Drei per Forlì”, formata assieme ai Socialisti, sostiene la giunta ed è presente nell’organo esecutivo con un assessore: “Approvata oggi dal Consiglio Comunale la possibilità di trasformare l’Apollo in centro commerciale, residenza e altro. Hanno spudoratamente affermato che si tratterebbe di "salvaguardia e riqualificazione del patrimonio esistente". Si potranno scavare anche i parcheggi sotterranei. Considero ignobile cancellare in nome del cemento un pezzo di storia di questa città”. Sul tema è poi tornato mercoledì mattina, sempre su Facebook: “E' stata accolta una richiesta del proprietario dell’Apollo che vuole utilizzare diversamente un suo bene. Ok. Quel bene però riveste un interesse generale per la città.  E' stato deciso di togliere la destinazione precedente che lo individuava come bene di interesse generale per la città per accontentare un cittadino. La città così perde una sua importante funzione, viene impoverita. I cittadini perdono un pezzo della loro identità. Per cosa? Seconda questione : è mancata la trasparenza. Nessuno ne ha saputo nulla fino a ieri, è stata saltata del tutto la fase di pubblicizzazione e di osservazioni dei cittadini e l'amministrazione si è gestita le cose nel segreto delle proprie stanze, tenendo tutti all'oscuro”.

L’accusa ha fatto scoppiare la bagarre politica, tanto che – sempre su Facebook – si è formato un gruppo per contrastare questa supposta trasformazione dell’Apollo. Da parte sua l’assessore all’Urbanistica Francesca Gardini ha scelto sempre il social network più diffuso per dire la sua sul caso. Un’opinione che è stata poi ripresa anche dal blog “RomagnaPost” che sulla questione – per diventare altrettanto “virale” quanto l’accusa di Turroni - ha scelto in serata perfino di sponsorizzare il post Facebook, in altre parole farne un’inserzione a pagamento su Facebook (che tuttavia rimanda ad un post offline).

Gardini intitola il post “Anche noi ci teniamo all’Apollo”. Spiega l’assessore: “Nella seduta di martedì  il Consiglio comunale di Forlì ha approvato il Regolamento Urbanistico Edilizio dell’Unione dei Comuni della Romagna forlivese. L’atto ha ricevuto 18 voti a favore - Pd i rappresentanti delle liste civiche Noi con Drei e Con Drei per Forlì (cioè anche il gruppo che rappresenta i Verdi, ndr) - nessun parere contrario e sette astensioni (Forza Italia, Noi forlivesi e Gruppo Misto). Si tratta di un documento ampio che, al suo interno, contiene anche delle richieste (delle “osservazioni”) presentate da privati relativamente a propri immobili.  Complessivamente sono state presentate 102 osservazioni, una delle quali è della proprietà dell’ex Cinema Apollo”. Il proprietario dell’Apollo, quindi, ha chiesto la modifica della qualificazione urbanistica dell’immobile,  togliendo così la destinazione d’uso come teatro e luogo di spettacoli. Continua l’assessore: “L'immobile da diversi anni non viene più utilizzato come sala cinematografica e l'impegno economico rispetto alle dinamiche di mercato attuali e alle necessità di manutenzione, tasse e altro non è più affrontabile”. Tuttavia continua Gardini: “L’approvazione del Regolamento Urbanistico Edilizio con l’approvazione osservazione in esso contenuta nulla ha a che fare con interventi fisici sull’immobile, rispetto al quale è possibile attivare solo opere di restauro e risanamento conservativo tali da mantenere e possibilmente valorizzare le caratteristiche architettoniche e stilistiche dell’edificio. Osservazioni analoghe sono state accolte anche per altri edifici con l’obiettivo principale di favorire opere di restauro, riqualificazione e valorizzazione di edifici, per rifunzionalizzarli rispetto alla realtà attuale, con lo sguardo alla città del futuro, ma sempre in coerenza con la propria identità e la propria storia”.

Nel parte di delibera si legge anche che il Comune ha provato per due volte l'acquisizione della sala, nell'ultimo caso con una permuta con l'ex sede della Polizia Municipale in corso della Repubblica, anch'esso un edificio che abbisogna di significativi interventi di restauro.
 

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