rotate-mobile
Cronaca

Contrabbando di sigarette elettroniche: indagati anche nel Forlivese

Operazione congiunta dei Carabinieri del Nas di Bologna e dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza denominata appunto "Iqos"

Un circuito illecito di contrabbando relativo ad oltre 12mila confezioni di ricariche Iqos - le sigarette elettroniche della Philip Morris - destinate sia al mercato nazionale, sia estero, per un valore complessivo di oltre 60mila euro. Questo in sintesi quanto scoperto dall'operazione congiunta dei Carabinieri del Nas di Bologna e dei militari del comando provinciale felsineo della Guardia di Finanza denominata "Iqos", che si è conclusa con quattro arresti e otto indagati, alcuni dei quali con dimora nel Forlivese. L'atto finale dell'inchiesta è scattato alle prime luci dell'alba di martedì, con l'impiego di un centinaio di militari tra finanzieri e carabinieri e la collaborazione del 13esimo Elinucleo di Forlì.


Quattro le misure cautelari emesse dal gip Alberto Ziroldi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro soggetti di nazionalità moldava, residenti nel Bolognese, responsabili dei reati di furto aggravato, ricettazione e contrabbando. Due delle persone finite ai domiciliari lavoravano all’interno dello stabilimento di Crespellano per conto di ditte terze e, avendo libero accesso ai locali di produzione, avrebbero sottratto facilmente il prodotto poi destinato al mercato clandestino. I quantitativi trafugati - secondo quanto ricostruiscono gli investigatori - venivano inizialmente occultati all’interno di cabine elettriche e poi trasferiti all’esterno della struttura, attraverso zaini, borse o occultate sulla persona, eludendo così il sistema di sorveglianza e il dispositivo di sicurezza. 


L’attività di indagine, delegata e diretta dal Sostituto Procuratore Silvia Baldi, trae origine dalla collaborazione fornita dalla Philip Morris Italia di Crespellano che ha segnalato la commercializzazione di tabacchi lavorati, tipo Heets Stick ad un prezzo inferiore a quelli di monopolio.  A seguito dell’attività info-investigativa, relativa a furti di tabacchi lavorati, svolta da parte del Nas di Bologna, è stata avviata una specifica attività che convergeva con analoga svolta dai militari del I Gruppo Guardia di Finanza Bologna, competente in materia di contrabbando di tabacchi lavorati.  


"Grazie alla fattiva collaborazione dei vertici della multinazionale - fanno sapere gli investigatori - è stato possibile ricostruire le fasi dell’attività criminale posta in essere da cittadini di nazionalità moldava. In particolare, due di loro svolgevano attività lavorativa all’interno dello stabilimento, per conto di ditte terze operanti nella manutenzione e sottraevano il prodotto finito, avendo libero accesso ai locali di produzione. I quantitativi sottratti venivano inizialmente occultati all’interno di cabine elettriche e poi trasferiti all’esterno della struttura, attraverso zaini, borse o occultate sulla persona, eludendo così il sistema di sorveglianza e il dispositivo di sicurezza ivi presente".


Successivamente, secondo quanto appurato dagli inquirenti, il prodotto sottratto veniva consegnato ad altri soggetti moldavi che ne curavano la distribuzione e la vendita illegale agli acquirenti.  Complessivamente le indagini hanno consentito di ricostruire un circuito illecito di contrabbando relativo ad oltre 12.000 confezioni di stick destinate sia al mercato nazionale, sia estero, per un valore complessivo di oltre 60.000 euro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Contrabbando di sigarette elettroniche: indagati anche nel Forlivese

ForlìToday è in caricamento