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Università, si avvicina il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica: resta d'attendere l'ultima fumata bianca

Rimane solo da attendere il parere del Consiglio Universitario Nazionale e dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, prima che la proposta arrivi al ministero dell’Università e della Ricerca per l’approvazione definitiva

Un altro passo avanti verso il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica al Campus di Forlì. Il Comitato Regionale di Coordinamento delle Università dell'Emilia Romagna ha espresso infatti all’unanimità il parere favorevole all’attivazione di 12 nuovi corsi di laurea a partire dall’Anno Accademico 2024-2025. Si tratta del secondo passo, che ha fatto seguito al via libera da parte dagli organi accademici di ogni Ateneo. Rimane solo da attendere il parere del Consiglio Universitario Nazionale e dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, prima che la proposta arrivi al ministero dell’Università e della Ricerca per l’approvazione definitiva.

Il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica formerà un laureato di secondo livello in grado di operare nella progettazione e produzione delle imbarcazioni da diporto, e delle relative componenti, in tutte le fasi di sviluppo del prodotto, a partire dal momento di ideazione, progettazione e ingegnerizzazione fino alla produzione su larga scala e alla distribuzione e diffusione nel mercato. "L’offerta di studio degli Atenei della nostra regione si aggiorna per essere sempre al passo con le nuove richieste del mondo del lavoro e della ricerca - commenta l’assessora all’Università, Paola Salomoni -. Senza dimenticare la nostra tradizione secolare, facciamo crescere le opportunità di studiare in lingua inglese, così come ampliamo la possibilità che i giovani si specializzino in professioni oggi molto richieste, quali quelle infermieristiche o ingegneristiche. Da un lato c’è la nostra storia e cultura con la scienza dell’alimentazione, dall’altro il nostro futuro con la sostenibilità ambientale o le tecnologie". 

La proposta universitaria in Emilia-Romagna, dunque, si arricchirà di 12 nuovi corsi: 8 lauree magistrali e 4 corsi triennali. La peculiarità delle scelte fatte è legata da un lato all’attenzione per il territorio regionale e per le sue caratteristiche (si pensi all’interesse per le produzioni alimentari, la nautica e il biomedicale), dall’altro alla consapevolezza del ruolo sempre maggiore che in futuro sarà ricoperto dai servizi di cura della persona (alcuni corsi riguardano le scienze infermieristiche e la psicologia). Il tutto tenendo bene a mente gli obiettivi che la Regione, attraverso il Patto per il Lavoro e per il Clima, persegue da diversi anni, e cioè da un lato la sostenibilità ambientale, dall’altro l’internazionalizzazione: non a caso 5 corsi su 12 saranno in lingua inglese.

Le altre novità in Emilia Romagna

Dei dodici nuovi corsi, dieci si terranno nel territorio regionale, uno a Trento e l’altro a Mantova. Due percorsi formativi, infatti, sono stati proposti congiuntamente da UniMoRe e dagli atenei di Verona e Trento grazie a un accordo di collaborazione pluriennale: si tratta dei corsi di Bioingegneria per l’innovazione in medicina con sede a Modena e Bioengineering for personalized medicine (in inglese, avrà sede a Trento). L’altro corso fuori regione è quello di Chimica verde e sostenibile: è stato proposto da UniMoRe e si terrà nella sede di Mantova con l’obiettivo di formare ricercatori, sviluppatori di prodotto, tecnici di laboratorio, tecnici di produzione e di progetto, tecnici del controllo ambientale e della sicurezza.

L’Università di Parma propone il corso triennale in Scienze e tecniche psicologiche per le sfide contemporanee con l’intento di formare figure professionali che operino come collaboratori tecnici nei vari ambiti psicologici. Il contesto è quello dei servizi diretti alla persona, alle famiglie, ai gruppi, alle organizzazioni, alle comunità e alle istituzioni. Dopo la laurea triennale è possibile accedere ai corsi di laurea magistrale di Psicologia e ai master di I livello nello stesso settore. Un altro corso triennale di Parma abiliterà invece alla professione sanitaria di terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva.

Due poi le novità in inglese per l’università parmigiana: la laurea magistrale in Global Food Law: Sustainability Challenges and Innovation, che mira a formare professionisti specializzati nel cibo in grado di analizzare sotto diversi profili giuridici, politologici ed economici le sfide della sostenibilità e dell’innovazione nel settore agro-alimentare. La laurea magistrale in Functional and Sustainable Materials rappresenta invece la naturale prosecuzione del corso di laurea in Scienza dei materiali, di recente istituzione, e offre accesso privilegiato al corso di dottorato in Scienza e tecnologia dei materiali. A livello nazionale è il solo corso di laurea magistrale in grado di coniugare la Scienza dei materiali con i temi della sostenibilità.

Il corso di laurea in Scienze e politiche per l'ambiente si terrà nell’Università di Ferrara: si caratterizzerà per l’approfondimento dei temi della sostenibilità globale, scelta particolarmente innovativa a livello nazionale, e formerà una nuova figura professionale richiesta dagli stakeholder del territorio, legata alla gestione ambientale e della sostenibilità. Si chiama poi Small Business Management in International Markets il corso in inglese dell’ateneo ferrarese: un unicum a livello nazionale, poiché prevede di affrontare in maniera approfondita temi chiave per la competitività internazionale delle piccole e medie imprese.

L’Università di Bologna propone in inglese Global Cultures, un corso che fornirà a studenti di provenienza nazionale e internazionale strumenti e competenze utili a una comprensione approfondita della dimensione storica dei processi di globalizzazione. Il corso biennale in Scienze infermieristiche per l'assistenza territoriale e di comunità di Modena, infine, farà parte della classe di laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche e avrà come obiettivo formare figure professionali nel campo infermieristico che possano rispondere alle esigenze del territorio e delle comunità.

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