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Cronaca

Spuntano 153 parcelle di avvocati, in Comune buco di un milione e mezzo di euro

Un debito fuori bilancio di 1 milione e 429mila euro rischia di scompaginare i programmi del Comune di Forlì. Il debito, è stato registrato alla voce dei debiti fuori bilancio e quindi fuori dalle previsioni di copertura

Un debito fuori bilancio di 1 milione e 429mila euro rischia di scompaginare i programmi del Comune di Forlì e di mandare all'aria il programma del 2015 dei conti. Il debito. Infatti, è stato registrato alla voce dei debiti fuori bilancio e quindi fuori dalle previsioni di copertura. La maxi-somma deriva da spese legali per l'affidamento di 159 cause di vario genere a 9 avvocati. Oltre un centinaio di esse sono state assegnate ad un solo legale, che ha “conguagliato” in oltre un milione di euro la richiesta per diverse difese risalenti addirittura al 2011.

La responsabilità del debito, in Commissione Consiliare, è stata attribuita al dirigente responsabile dell'ufficio legale, Alessandro La Forgia, “scaricato” dal vicesindaco Veronica Zanetti e dall'assessore al Bilancio Briccolani, che in commissione consigliare lo hanno rimproverato per non avere più conteggiato annualmente le spese legali dal 2011. Per questo gli è stata tolta la materia ed è partita anche una segnalazione alla Corte dei Conti per responsabilità erariale.

"La prima vittima e' il sindaco", afferma Davide Drei. Una "anomalia evidente" che rischia di "mettere in ginocchio" l'amministrazione che ha "costruito un bilancio per dare respiro alla redistribuzione dei redditi e ai servizi". Che nel suo primo anno potrebbe essere ora "pregiudicato". Per questo verra' chiesto un ulteriore efficientamento alla struttura, processo gia' in atto. In consiglio comunale il primo cittadino ha chiesto di non trasformare l'aula in un tribunale e lancia un appello: "Alcune partite si devono votare". L'onesta' del dirigente La Forgia, sottolinea, non e' in discussione, ma sono necessari "una riorganizzazione ed efficientamento dell'intera amministrazione". Fermo restando che "non ci sono colpevoli prima che non sono riconosciuti da soggetti terzi". Ora un ulteriore sforzo perche', conclude, "non vengano meno gli obiettivi prefissati".


Per il Movimento 5 Stelle, però, non basta: “Il Comune di Forlì è a rischio commissariamento per le omissioni di un dirigente? La Giunta ha attuato misure tardive e insufficienti. Alessandro La Forgia, dirigente del Servizio Affari Generali e Risorse Umane del Comune di Forlì, responsabile – fra l'altro – dell'Unità Legale e Contenzioso e dell'Avvocatura Comunale, è stato sospeso dal ruolo di vicesegretario comunale. Il Comune s'è già mosso inviando gli atti alla procura della Corte dei conti e annuncia di voler condurre un'istruttoria interna e una verifica da affidare ad un ente terzo (magari la Regione) per accertare la congruità degli incarichi affidati e e degli onorari presentati dagli avvocati esterni. “Ed è quanto ci aspettiamo di conoscere anche noi, visto che lo stesso La Forgia ha detto di non potersi esimere dalla responsabilità formale del debito fuori bilancio”.

Continua il M5S in una nota: “Vorremmo proprio sapere con quale criterio abbia selezionato gli avvocati e come sia stato possibile non vigilare e non segnalare per tempo i costi all'amministrazione che lievitavano a cifre che oggi non possono non farci sollevare dubbi sulla congruità. In particolare si parla di un debito di un milione e 93mila euro nei confronti di un solo avvocato. Come è stato possibile non negoziare queste cifre? Perché non sono stati imposti agli avvocati esterni, come accade in Comuni limitrofi come Cesena, i minimi tariffari?”. Sono le critiche e le domande che Simone Benini e Daniele Vergini, i due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, pongono in una nota stampa anticipando che sul terreno dell'esposto alla Corte dei conti si stavano già muovendo e che l'azione di tutela annunciata dall'amministrazione comunale è comunque “tardiva e soprattutto non risolve il problema del dissesto economico che s'è venuto a creare”.

“Su questa vicenda siamo anche dell'idea che non ci troviamo di fronte ad un singolo dirigente eventualmente inadempiente. Esistono responsabilità soggettive, sì, ma riteniamo poco plausibile che nessuno all'interno della 'macchina' comunale si sia mai accorto del debito accumulato in anni di parcelle e affidamenti esterni”: insistono Simone Benini e Daniele Vergini. I due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, tornano a criticare Alessandro La Forgia ricordando il ruolo che assunse nella questione della vicenda della rotazione a capogruppo dentro il M5S: “Negò questa nostra indicazione con una motivazione che noi rigettammo, a nostro parere ingerendo negli affari interni ad una forza politica”.

“I provvedimenti presi nei suoi confronti in queste ore dal Comune ci sembrano insufficienti e, pur essendogli state sfilate le responsabilità dell'Unità Legale e del ruolo di vicesegretario comunale, a lui sono ancora ricondotte tante, troppe, mansioni dirigenziali chiave, come per esempio: Trasparenza, Risorse Umane, Affari Generali, Partecipazioni, Anagrafe e Stato Civile, Elettorale, Unità Amministrativa - Ambito Posizione Giuridica, l'unità Amministrativa - Ambito Sicurezza e Presenza sul Lavoro e l'Unità Contabile. Troppo potere concentrato su un solo dirigente che rischia, oggi, per le sue responsabilità di mancata vigilanza, di far commissariare il Comune di Forlì. Ci prenderemo noi la responsabilità in ogni sede di vigilare e intervenire per correggere questa scandalosa anomalia politico-amministrativa”: conclude la nota dei consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Simone Benini e Daniele Vergini.

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