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Cronaca

Elezioni, le schede elettorali a Forlì presentano curiose sorprese tra le liste più piccole: alla scoperta dei "partitini"

Le schede elettorali che il 25 settembre saranno consegnate ai seggi agli elettori forlivesi riservano non poche sorprese. Oltre ai 10 simboli più conosciuti, infatti, l'elettore se ne ritroverà altri 9, alcuni dei quali misconosciuti

Centro-destra o centro-sinistra? E poi, a chi non piace nessuno dei due schieramenti principali, terzo polo (che in teoria poi sarebbe il quarto, dato la presenza dei pentastellati) oppure Movimento 5 Stelle? L'offerta politica alle prossime elezioni politiche sarà però ben più ricca delle quattro maggiori opzioni, a loro volta organizzate – date le alleanze – in ben 10 liste che si propongono all'elettore.

Accanto a centro-destra (formato da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e 'Noi moderati'), centro-sinistra (formati da Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, +Europa e Impegno Civico di Luigi Di Maio), e poi ancora M5S e Azione-Italia Viva (racchiusi in un unico simbolo), le schede elettorali che il 25 settembre saranno consegnate ai seggi agli elettori forlivesi riservano non poche sorprese. Oltre ai 10 simboli più conosciuti, infatti, l'elettore se ne ritroverà altri 9, alcuni dei quali misconosciuti, se non altro perché – per scelta di distaccarsi dai mass media o per mancanza di struttura organizzativa – non stanno facendo niente o quasi per essere conosciuti e allettare l'elettore a tracciare la fatidica X prima di riporre la scheda nelle urne. Azione che, invero, sta compiendo anche una candidata di un grande partito, come Gloria Saccani, candidata lombarda per il centro-destra nel collegio uninominale di Forlì-Cesena, antagonista di Massimo Bulbi, che a due settimane dal voto non si è presentata agli elettori del suo collegio.

Sinistra e Destra radicale

Ma andiamo quindi alla scoperta dei cosiddetti 'piccoli'. Tra questi c'è Unione Popolare, il cui capo politico è l'ex sindaco di Napoli ed ex magistrato Luigi De Magistris. 'Unione Popolare' si è presentata su tutto il territorio romagnolo in banchetti e occasioni pubbliche per illustrare il proprio programma orientato ai temi della sinistra radicale tradizionale. A fare concorrenza, sempre nell'area della sinistra radicale, c'è poi Italia Sovrana e Popolare, che vede al suo interno il Partito Comunista di Marco Rizzo, la forza sovranista “Riconquistare l’Italia” di Stefano D’Andrea, e personaggi noti come l'ex magistrato Antonio Ingroia e l'attrice 95enne Gina Lollobrigida. La lista si definisce l' “unica alternativa al totalitarismo liberista, guerrafondaio e sanitario”. Rispetto alla lista concorrente di area, Italia Sovrana e Popolare propugna il “fuori l'Italia da Nato, Unione Europea, Euro, Oms. Stop all'invio di armi al regime ucraino e basta guerra e sanzioni alla Russia”.

Per due liste della sinistra radicale gli elettori troveranno sulla scheda (ma solo quella del Senato), un'altra formazione politica radicale, di segno opposto, che prende il nome di Destre Unite. La formazione politica sul territorio non ha mai ufficialmente presentato i propri candidati, sicché si possono solo fare ricerche sui motori di ricerca e tra i nomi emerge un'esponente politico ex Forza Italia prima ed ex Fratelli d'Italia dopo, a Cesenatico.

Le liste antagoniste

Particolarmente affollata è la nuova area antagonista trasversale del 'no-a-qualcosa', dove si colloca a sinistra la già citata 'Italia Sovrana e Popolare'. Oltre a questa, la più visibile, nella campagna elettorale grazie alla figura del suo leader Gianluigi Paragone, è senza dubbio Italexit, formazione politica che rieccheggia e caldeggia anche per l'Italia un processo di uscita dall'Unione Europea sul modello della 'Brexit'. Il partito di Paragone ha posizioni scettiche anche su Covid e vaccini. A livello locale vede tra i candidati anche chi ha espresso in passato simpatie per Hitler e Mussolini.

Nella stessa area politica si ritrova poi Alternativa per l'Italia (solo nella scheda del Senato) che fa riferimento alle posizione conservatrici del 'Popolo della famiglia' con una sfumatura anche qui del 'no-a-qualcosa', dato che nel simbolo fa capolino la scritta 'No green pass' per attirare in modo esplicito chi ha contestato il 'passaporto verde' durante l'ultimo picco di epidemia di Covid. Sempre nella stessa area si trova infine la formazione politica Vita, che raggruppa i no-vax storici romagnoli, quelli precedenti al Covid, e che hanno eletto un consigliere comunale nella città di Rimini, anch'egli candidato alle Politiche.

Immancabili animalisti e liste del Sud Italia

E se gli elettori quest'anno sulla scheda di Forlì non troveranno lo storico 'Partito dei pensionati', troveranno tuttavia il Partito animalista, sia sulla scheda del Senato che in quella della Camera. A chiudere i simboli presenti sulla scheda elettorale dei collegi di Forlì-Cesena sono infine due formazioni che fanno capo a politici locali del Sud Italia, ma a caccia di voti lungo tutto lo Stivale. E' ben chiaro dalle loro denominazioni. C'è infatti 'De Luca sindaco d'Italia – Sud chiama nord' che fa riferimento all'ex sindaco di Messina Cateno De Luca, e il sempreverde 'Mastella – Noi di Centro', che fa riferimento al sindaco di Benevento e leader centrista Clemente Mastella.

La scheda al Senato:

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