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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il conflitto in Ucraina

Emergenza Ucraina e la fuga dalle bombe: "Ci aspettiamo un numero importante di bimbi"

"Sarà necessario attivare un canale di accoglienza particolare che preveda la cura e l’assistenza sanitaria dei più piccoli e il loro inserimento scolastico", evidenzia l'assessore Tassinari

Si è svolta venerdì mattina una videoconferenza convocata dal Gabinetto della Presidenza della Regione Emilia Romagna sul tema relativo all’emergenza Ucraina. Presenti al tavolo di lavoro i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i prefetti della Regione Emilia Romagna nonché il governatore Stefano Bonaccini, l’assessore Irene Priolo, l’assessore Raffaele Donini e il sottosegretario alla Presidenza Davide Baruffi. Per il Comune di Forlì hanno partecipato il sindaco Gian Luca Zattini e l’assessore Rosaria Tassinari.

Profughi in arrivo

"Quella che ci troviamo ad affrontare è un’emergenza di guerra imprevista ed imprevedibile - ha esordito il presidente Bonaccini - un’emergenza umanitaria, sanitaria e sociale che non sappiamo come si evolverà e quanto potrà durare". "Con il presidente Bonaccini abbiamo affrontato prima di tutto il tema dell’accoglienza a livello territoriale - dichiara il sindaco Zattini - In queste ore i profughi ucraini, soprattutto donne e bambini, arrivano alla spicciolata nelle nostre città in maniera disordinata e nell’ambito di contesti domestici. Si tratta per la maggior parte di ricongiungimenti familiari che sfuggono a un controllo diretto delle istituzioni locali. Ma nei prossimi giorni la situazione potrebbe cambiare e assumere connotati importanti dal punto di vista numerico. Per questo, come sottolineato anche dagli altri colleghi sindaci, è necessaria una cabina di regia pubblica del governo dell’emergenza per gestire in maniera corretta, più ordinata ed efficiente i flussi umanitari".

Tracciabilità sanitaria in chiave anti-covid

Nel corso della videoconferenza si è approfondito anche il tema della tracciabilità sanitaria dei profughi in arrivo dall’Ucraina in chiave anti-covid. "Il livello di attenzione rispetto a questo tema è molto alto - aggiunge Zattini -. Da parte della Regione e di noi sindaci c’è la consapevolezza, il senso di responsabilità e la volontà di prendersi carico di queste persone per evitare una nuova crescita dei contagi. Il tracciamento dei profughi e la loro immunizzazione è importante non solo per la comunità che li accoglie ma anche per loro stessi".

Censimento

In un'altra riunione in Prefettura, alla presenza del prefetto Antonio Corona e del vescovo Livio Corazza, è stato fatto il punto sulle norme diffuse dal ministero per l'accoglienza. E' stato inoltre comunicato che la Questura di occuperà del censimento dei profughi in arrivo, per poi trasmettere le informazioni all'Ausl per l'assistenza sanitaria e le vaccinazioni. 

Bambini

Una riflessione a parte è stata riservata ai minori. "Le prime stime ci parlano di centinaia di minori, anche non accompagnati, pronti a varcare il confine del nostro Paese - si sofferma l'assessore Tassinari -. Anche a Forlì, ci aspettiamo numeri importanti e situazioni delicate. Per loro, come concordato con la Regione, sarà necessario attivare un canale di accoglienza particolare che preveda la cura e l’assistenza sanitaria dei più piccoli e il loro inserimento scolastico".

Dalla Regione

La “macchina” regionale dell’Emilia-Romagna è già in moto per accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina, vittime della guerra.  Commissario delegato all’emergenza sarà il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, come previsto dalle normative nazionali per ogni Regione. Il commissario avrà il compito di individuare e coordinare il lavoro di tutti i componenti della gestione dell’emergenza.

Lo stabilisce l’ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile, in arrivo a seguito dell’intesa di venerdì con la Conferenza delle Regioni, emanata dopo la decretazione dello Stato di Emergenza da parte del Governo. L’ordinanza prevede, tra l’altro, la semplificazione delle procedure di accoglienza, indispensabile per il soccorso e l’assistenza alla popolazione specificamente proveniente dall’Ucraina: in particolare in relazione al trasporto, anche mediante idonei mezzi speciali se necessario, a soluzioni urgenti di alloggiamento temporaneo, all’assistenza sanitaria.

Alle Prefetture, in continuo raccordo con il Commissario, spetterà il compito di fronteggiare le esigenze di accoglienza dei cittadini ucraini, a partire dalle operazioni di identificazione, mediante la rete dei centri Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e la rete Sai (Sistema accoglienza e integrazione). Sono previste deroghe al Codice degli Appalti, in caso di afflussi massicci e criticità del numero di arrivi, così come la possibilità di utilizzare le strutture già allestite nei mesi scorsi per far fronte all’emergenza pandemica.

Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria su aspetti di primaria importanza, si prevede di emanare un’ulteriore specifica ordinanza nei prossimi giorni, in modo da garantire una buona gestione di eventuali criticità. Venerdì mattina, in viale Aldo Moro, è stata attivata formalmente la cabina di regia, nel corso di un incontro misto cui hanno preso parte il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, la vicepresidente Elly Schlein, il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, gli assessori regionali alla Protezione Civile e alle Politiche per la salute, rispettivamente Irene Priolo e Raffaele Donini, il prefetto di Bologna, Attilio Visconti. In collegamento in videoconferenza, prefetti, sindaci dei comuni capoluogo e presidenti delle province della Regione, oltre alle strutture di Anci e Upi.

“Siamo pronti a fare la nostra parte e già la stiamo facendo, nel territorio, grazie al lavoro delle Prefetture e degli enti locali, delle Aziende Usl e del Terzo settore. E la risposta di solidarietà dei nostri cittadini è, come sempre, encomiabile. L’Emilia-Romagna non volta le spalle a quella che è già una vera e propria emergenza umanitaria - ha detto il presidente Bonaccini -. Ci saremo, qui,  e sosterremo progetti di cooperazione anche all’estero. Voglio intanto ringraziare i partecipanti alla riunione di stamani: è fondamentale coordinarci al meglio, ognuno in base alle proprie responsabilità, anche perché l’accoglienza dev’essere integrata al massimo, tra le varie strutture e realtà di cui disponiamo. Per quanto riguarda la sanità, abbiamo deciso che il nostro sistema regionale prenderà in carico tutti i profughi che arrivano dall’Ucraina”.

“Stiamo procedendo - ha proseguito il presidente - nella raccolta fondi tramite il numero unico regionale. E già ieri è partito il primo carico di medicinali verso il punto di raccolta in Friuli Venezia Giulia. L’auspicio, naturalmente- ha concluso Bonaccini- è che si fermino il prima possibile le bombe e la guerra. Rinnoviamo il nostro appello affinché la diplomazia trovi spazio per un immediato cessate il fuoco e si ponga termine all’occupazione di un Paese sovrano, con le conseguenze drammatiche che sta provocando sul piano umanitario”. La cabina di regia tornerà a riunirsi a strettissimo giro, già nei prossimi giorni.

I primi impegni

Da parte di tutti i partecipanti all’incontro è stato espresso l’impegno comune per snellire le procedure di accoglienza – utilizzando le deroghe al Codice degli Appalti per effettuare contrattualizzazioni nel più veloce tempo possibile –, reperire il maggior numero di posti possibili nei Cas e all’interno della rete Sai, agendo con il massimo coordinamento tra Regione, Prefetture e Comuni.

Tra le prime necessità individuate, quella di monitorare in tempo reale l’arrivo dei profughi in modo da avere un quadro completo dei numeri e garantire la tutela sanitaria dal virus Covid-19 tramite screening e tamponi. Inoltre, verrà garantita la possibilità di vaccinarsi contro il Coronavirus nelle strutture della Regione. Il sistema ospedaliero regionale è già stato allertato per garantire massima disponibilità ad accogliere chi arrivasse, bisognoso di cure e ricoveri, in strutture specializzate. Sono già stati reperiti 100 posti letto.

Al momento sono oltre 700 i profughi (ultimo dato, aggiornato a stamattina) già arrivati in Emilia-Romagna, che hanno trovato ospitalità prevalentemente presso associazioni di volontariato e parenti. Sono state contattate le Ong partner della Regione che operano in Ucraina, assicurando sostegno e vicinanza alle loro attività. La situazione nel Paese è drammatica e rende molto complicati gli spostamenti: anche per questo è preferibile promuovere in questa fase la raccolta di denaro o di alloggi sul territorio anziché di beni e medicinali.

Inoltre, è stata individuata la disponibilità di un modulo di Protezione civile da inviare in Europa all’occorrenza a supporto dell’assistenza profughi.

Raccolta fondi

Prosegue la raccolta fondi promossa dalla Regione Emilia-Romagna per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi. Chiunque potrà versare – indicando con chiarezza la causale “EMERGENZA UCRAINA” – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1BA2. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

I numeri dell'accoglienza

Nell’area metropolitana di Bologna, a gioved' risultavano arrivate 141 persone (60 nuclei familiari), di cui 73 ospitate nella rete Cas, i Centri di accoglienza straordinaria (dati Prefettura). Per rendere disponibili ulteriori posti, è già stata pubblicata una manifestazione di interesse per 200 unità, ricevendo, al momento, una buona risposta da parte dei gestori.  Per quanto riguarda gli altri territori regionali, il prefetto di Rimini ha comunicato l’arrivo di una ventina di persone, ospitate con accoglienza volontaria, e quindi non tramite Cas.

A Parma, le 60 persone arrivate hanno ricevuto accoglienza presso familiari e amici. A Ferrara sono giunte un centinaio di persone, ospitate in gran parte presso enti di assistenza e parenti. Anche a Ravenna i profughi ucraini finora arrivati - una cinquantina di persone - hanno ricevuto tutti ospitalità da parenti e associazioni di volontariato.

Reggio Emilia ha a disposizione 100 posti Cas attivi (già ospitate 10 persone su 50 scappate dal conflitto). A Piacenza sono arrivate 96 persone, che hanno trovato accoglienza da parenti e amici. Forlì ha comunicato di avere a disposizione in tutto 18 posti Cas. A Modena sono arrivate 135 persone, accolte dalla rete del volontariato sociale. 

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