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Escalation di truffe, da quella del finto poliziotto a quella del falso avvocato: nessuna va a segno, fermata una donna

Negli ultimi giorni si sono infatti già verificati molti casi a Forlì della cosiddetta “truffa del finto poliziotto o del finto avvocato”

La Polizia di Stato invita alla "massima attenzione" sul fenomeno delle truffe ai danni degli anziani. Negli ultimi giorni si sono infatti già verificati molti casi a Forlì della cosiddetta “truffa del finto poliziotto o del finto avvocato”. Nella sola giornata di martedì ben quattro segnalazioni sono giunte alla Sala Operativa della Questura, fortunatamente senza esito grazie alla prontezza e alla lucidità delle “potenziali” vittime. Una donna è stata bloccata dai poliziotti della Squadra Mobile e segnalata all’autorità giudiziaria.

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La truffa

La truffa inizia con una telefonata su telefono fisso alla vittima, preferibilmente molto anziana, nel corso della quale un sedicente “poliziotto” o “avvocato” racconta che un parente, un figlio o un nipote, è rimasto coinvolto in un incidente e avrebbero bisogno, per non avere problemi con la giustizia, di pagare subito, in contanti, una sorta di “cauzione”. Accade talvolta che la vittima, messa in agitazione dalla telefonata concitata e spesso disturbata nella comunicazione, creda al racconto e fornisca il denaro contante ad un emissario inviato a casa dal finto poliziotto/avvocato, ma in realtà suo complice.

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In questi giorni, poi, il pericolo delle truffe è maggiore a causa della più frequente presenza delle persone anziane in casa, favorita dalle temperature rigide. Tra le tecniche utilizzate dai truffatori, vi è quella di tenere in linea il più possibile la vittima, talvolta anche con lunghe telefonate, allo scopo di impedirle di allertare i soccorsi. I truffatori chiedono anche alla vittima se ha un telefono cellulare e si fanno comunicare il numero, tenendo impegnata anche quell’utenza. 

Fenomeno monitorato

La Polizia di Stato, comunicano dalla Questura, "è ampiamente allertata e sta monitorando il fenomeno e quando si hanno dubbi sulle persone che telefonano, che si incontrano o che vogliono entrare in casa è bene telefonare al numero unico di emergenza 112 e chiedere subito l’intervento". In effetti, proprio grazie alla individuazione del “pericolo” e alla collaborazione delle vittime, la Questura negli ultimi giorni è riuscita a bloccare almeno tre persone (di cui due tratte in arresto) dedite a questa tipologia di reato e a prevenire altri episodi. 

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