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Cronaca

Furto sacrilego: rubati gli ex voto e danneggiata l'immagine della Madonna del Fuoco

Erano circa le 12 quando un ospite ha notato una manomissione all’immagine della Madonna del Fuoco, posta sul lato sinistro del presbiterio della cappella del seminario

Furto sacrilego in Seminario a Forlì: rubati gli ex voto e danneggiata l'immagine della Madonna del Fuoco, risalente al Settecento. “Erano circa le 12 – racconta il prorettore del Seminario don Andrea Carubia – quando, mentre fuori imperversava la nevicata, ho chiesto ad un ospite di entrare nella Cappella interna, per verificare che non piovesse da un vetro rotto che non era ancora stato sostituito. Tempo pochi minuti e l’incaricato è corso da me e da monsignor Dino Zattini, lamentando il fatto sacrilego ai danni dell’immagine mariana custodita sul lato sinistro del presbiterio. Il vetro della teca dov’è custodita l’icona era stato rotto, probabilmente con un pugno, visto che sono state trovate tracce di sangue che spero risulteranno utili alle indagini. La Madonna è stata letteralmente spogliata degli ex voto d’oro presenti, come monili, anelli, medaglie devozionali e persino le corone di Maria e del Cristo, tutti di pregio artistico. Sono state lasciati solo i collier di perle. Purtroppo – conclude il sacerdote – il pugno inferto per rompere la teca ha parzialmente danneggiato anche l’immagine di carta della Madonna del Fuoco, che almeno non è stata rubata”.

Proveniente dal vecchio seminario di via Solferino, eretto subito dopo il Concilio di Trento, l’immagine della Madonna del Fuoco vittima del furto sacrilego, copia cartacea di ottima fattura della xilografia originale trecentesca conservata in Duomo, pare risalga al Seicento. Qualcuno la attribuisce a Guido Reni, il grande artista bolognese vissuto fra il XVI e il XVII secolo, ma non esistono prove documentali. “Siffatta venerata immagine – si legge nella Rivista “La Madonna del Fuoco” a cura di monsignor Adamo Pasini, edita negli anni Venti del XX secolo – ha una storia che abbiamo raccolto dalla bocca di alcuni sacerdoti più anziani della Diocesi, e che merita di essere ricordata. Tale effige apparteneva anticamente ai Gesuti del Collegio di Forlì, i quali la portavano seco nelle loro missioni, esponendola alla venerazione dei popoli. Non si conosce il motivo, né l’anno preciso in cui pervenne alla famiglia Reggiani, che la venerò nell’oratorio privato del loro collegio”. Nel 1859 l’effige passò alla Cappella del Seminario per lascito testamentario di monsignor Antonio Reggiani. Nel 1966, allorchè fu inaugurato il nuovo seminario vescovile nell’attuale sede di via Lunga, l’immagine della Madonna del Fuoco è stata collocata nella chiesa interna, sul lato sinistro del presbiterio.

Il rettore del Seminario: "Contnui furti di suppellettili e oggetti sacri"

“Purtroppo – conclude don Andrea – non era allarmata e questo ha reso agevole il gesto sacrilego dei malviventi”. L’accurata descrizione dell’icona riportata da monsignor Pasini nella sua pubblicazione, contiene anche l’elenco di tutti i monili, gli ori e gli ex voto a corredo dell’immagine, gli stessi che sono stati razziati nella fatidica giornata del primo di marzo. Il furto ai danni della Madonna del Fuoco conservata nel Seminario di Forlì, è solo l’ultimo di una serie sacrilega che si è verificata nel giro di quattro giorni in Romagna, sempre ai danni di icone mariane. Gesti analoghi sono stati, infatti, segnalati a Cervia e a Rimini. Giovedì scorso, durante la mattinata, i malviventi sono penetrati nella cattedrale cervese, in quel momento deserta e, usando delle panche come scale, hanno rubato la corona della statua della Madonna del fuoco da una cappella laterale, un oggetto di valore religioso ma di scarso pregio artistico. Giovedì mattina, invece, un altro sfregio ad una statua della Madonna è occorso a Rimini. nella chiesa del Suffragio: anche in quel caso è stata rubata una corona risalente al '700. Il rettore del seminario di Forlì, monsignor Dino Zattini e il prorettore, don Andrea Carubia, hanno sporto denuncia alle autorità competenti in Questura, che si sono recate sul luogo del furto per le verifiche del caso. In riparazione al gesto sacrilego giovedì prossimo, nella cappella del seminario, durante il previsto incontro del clero della diocesi, si terrà un momento di preghiera che sarà ripetuto per i fedeli sabato 10 marzo, alle 16, con la recita del rosario presieduto dal vescovo uscente di Forlì-Bertinoro, monsignor Lino Pizzi.

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