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Cronaca

Futuro del conflitto in Ucraina a distanza di un anno, analisi in un incontro al Centro per la Pace

Si è tenuto al Centro per la Pace di Forlì l’incontro pubblico intitolato “Dopo un anno di silenzio, la pace può tornare a parlare?” con la partecipazione di Stefano Bianchini

Si è tenuto al Centro per la Pace di Forlì l’incontro pubblico intitolato “Dopo un anno di silenzio, la pace può tornare a parlare?” con la partecipazione di Stefano Bianchini, professore di Storia delle Relazioni Internazionali con specializzazione in Storia e Politica dell'Europa orientale e Pasquale Pugliese del Movimento Nonviolento e Rete Italiana Pace e Disarmo, in collaborazione con Anpi Provinciale Forlì-Cesena e Cgil Forlì.

Durante la conferenza il professor Bianchini ha illustrato il percorso storico che ha portato allo scoppio del conflitto in Ucraina, evidenziando le criticità della situazione odierna. In particolare, si è fatto riferimento alla moltitudine di soggetti chiamati in causa e ai loro diversi interessi. Per quanto riguarda i due paesi maggiormente coinvolti, l’Ucraina vorrebbe entrare a far parte della Nato e dell’Unione Europea in tempi brevi, mentre la Russia avrebbe come obiettivo quello di mantenere l’Ucraina sotto la sua sfera di influenza e al contempo far emergere la debolezza degli Usa. Per avere un quadro generale completo della situazione, è necessario prendere in considerazione anche gli intenti degli Stati Uniti, della Cina e dell’Unione Europea. I primi ambirebbero ad indebolire la Russia, attraverso l’imposizione di pesanti conseguenze per aver violato il diritto internazionale, in modo da mantenere il controllo unipolare del mondo.

La Cina, d’altro canto, auspicherebbe la fine del conflitto per agevolare la sua economia, ma allo stesso tempo condivide le critiche da parte dei paesi Brics verso i doppi standard occidentali. Infine, l’UeE si è posta in difesa della sovranità dell’Ucraina, non avendo però né obiettivi chiari né comportamenti univoci. In sintesi, secondo il professor Bianchini la mediazione fra tutti questi soggetti è così complicata da rendere molto probabile una futura escalation. In virtù dei fatti precedentemente esposti, Pasquale Pugliese, insieme a Maria Giorgini, segretaria generale della Cgil Forlì, ritengono fondamentale una mobilitazione da parte dei cittadini al fine di sollecitare le istituzioni a mettere fine alle innumerevoli violenze in corso. In conclusione, sono emersi anche altri elementi controversi, come i guadagni delle lobby militari e industriali derivati dalla guerra e il fatto che alcuni soggetti politici pensino prematuramente alla ricostruzione dell’Ucraina mentre la guerra è ancora in corso, dando priorità agli affari economici e non alla risoluzione nonviolenta del conflitto. Per chi non ha potuto partecipare o volesse rivedere la conferenza, la registrazione dell’incontro è presente su YouTube:  https://youtu.be/3SVMvtznnyo.

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