Gas serra venduti senza controllo, tre artigiani forlivesi vogliono far causa ad Amazon
La sfida al colosso delle vendite online Amazon è stata lanciata da un gruppo di artigiani, compresi tre di Forlì. Si tratta di Davide contro Golia
La sfida al colosso delle vendite online Amazon è stata lanciata da un gruppo di artigiani, compresi tre di Forlì. Si tratta di Davide contro Golia? Sembra proprio così, a vedere che il Tribunale di Roma ha fissato per giovedì 11 ottobre la prima udienza di un procedimento che 18 piccole imprese aderenti a CNA, hanno avviato contro Amazon, dimostrando che la piattaforma e-commerce consente e agevola la vendita illegale di F-gas, i gas fluorurati a effetto serra, utilizzati prevalentemente negli impianti di condizionamento dell’aria e nelle pompe di calore. Questa vicenda coinvolge diversi settori merceologici, fra i quali, termoidraulici, frigoristi, riparatori di elettrodomestici e tutti coloro che trattano o commercializzano impianti che contengono gas fluorurati. Da una stima di CNA, solo a livello della provincia di Forlì-Cesena, le imprese più direttamente coinvolte sono oltre 500. Tra queste, tre aziende forlivesi hanno formalizzato alla Cna locale la volontà di aderire alla causa, che per ora è già partita come causa pilota e quindi su un nucleo ristretto di potenziali danneggiati.
Due anni fa l’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione, dimostrò la totale assenza di controlli acquistando su Amazon un contenitore di F-gas, regolarmente consegnato in tre giorni. Analogamente, la stessa CNA ha dimostrato che persone non in possesso di certificazione hanno tranquillamente acquistato, sempre tramite Amazon, due contenitori di F-gas da due diversi venditori. “Alla base del ricorso – afferma Diego Prati, responsabile delle imprese installatrici e manutentrici di CNA Forlì-Cesena – c’è il rispetto della normativa comunitaria che specifica in maniera incontrovertibile che i gas fluorurati ad effetto serra, possono essere venduti esclusivamente a persone ed imprese in possesso della certificazione F-gas, il cosiddetto patentino del frigorista. Di conseguenza, operare nel settore degli F-gas senza averne titoli e vendere a soggetti privi di patentino rappresenta una violazione della norma e un evidente atto di concorrenza sleale, che determina la possibile creazione di un mercato di fornitori che, a sua volta, concorre illecitamente con quello delle imprese regolarmente certificate”.
Il rischio, pertanto, di alimentare un “mercato alternativo” è concreto: accanto a quello legittimo degli operatori abilitati, potrebbe sorgerne un altro composto da soggetti senza la necessaria certificazione. È una pratica che le imprese ricorrenti e CNA chiedono di fare cessare al più presto, per riportare il settore alla piena legalità.