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Cronaca

Il vescovo Lino Pizzi in consiglio comunale: "Ho visto piangere cinquantenni senza lavoro"

E' stato accolto da sindaco, assessori e consiglieri: il primo cittadino Davide Drei, nel ringraziarlo della presenza, ha colto anche l'occasione per regalargli due volumi dedicati alla città mercuriale

Un invito all'accoglienza degli immigrati e uno stimolo a fare ancora di piu' per giovani e famiglie. Il consiglio comunale di Forli' ha ospitato martedì pomeriggio il vescovo Lino Pizzi, nell'ambito della visita pastorale in centro storico. "Sono qui per sottolineare e attestare l'attenzione della Chiesa e del vescovo all'amministrazione civile", prende parola ricordando che "siamo ancora nei giorni delle celebrazioni dei Patti lateranensi e oggi e' la festa dei patroni d'Europa". Manifestato il suo "compiacimento per i rapporti in questi ultimi 11 anni, ma non sono qui per dare saluto a citta'", monsignor Pizzi si concentra sull'attualita'. A partire da "questa situazione economica, questa crisi che colpisce un po' tutti, singoli e famiglie, l'intera comunita'". In tanti bussano alla Caritas, alle parrocchie e anche allo steso vescovo. E racconta anche "un fatterello" personale: un 54enne divorziato da tre anni e da due senza lavoro che bussa alla sua porta non per chiedere soldi ma occupazione. E piange per "la dignita' intaccata dalla mancanza di lavoro e dalla disoccupazione". 

Altra priorita' e' la famiglia, prosegue monsignore. "La mia esperienza mi e' rimasta molto impressa. Quello che si tira su in famiglia nessun'altro lo puo' dare. Li' ci si educa, anche alla vita sociale". Per questo "chiederei un impegno forte per la famiglia. Ha un compito fondamentale. Se va bene ne risente la societa'". E viceversa. Occorre poi "incoraggiare" i giovani: "Vanno aiutati, non si puo' solo criticare. Hanno del buono, hanno bisogno di fiducia", per cui occorre "accogliere e ascoltare, camminare insieme". A salutare il vescovo in aperta della seduta e' il sindaco Davide Drei, ricordando le figure della Chiesa che hanno "raccolto l'importanza di stimolare la politica al bene comune", da Paolo VI a don Primo Mazzolari, il prete partigiano. La Chiesa, conclude. "e' sempre integrata e collaborativa con i servizi istituzionali".

Affronta anche il tema immigrati. "Siamo sicuri- si interroga- di essere tutti emiliano-romagnoli? Miscugli nel passato ci sono stati. Questa e' la realta'. Il mondo e' diventato piccolo". Si tratta di "gente che fugge dalla miseria, dalla fame, dalla guerra, dalla persecuzione, in cerca di una vita migliore", sottolinea.  (Agenzia Dire)

Il vescovo in visita al Consiglio Comunale (foto A.Salieri)

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