Le Sentinelle in piedi tornano a Forlì: la contromanifestazione è in abito nuziale

Nuova incursione a Forlì delle “Sentinelle in Piedi”. La singolare protesta silenziosa andrà in scena domenica, alle 15.30, in piazzetta della Misura. “La famiglia è troppo preziosa per restare a guardare mentre viene distrutta”. Se il 13 dicembre 2014, prima volta assoluta nella città mercuriale, l’alzata di scudi era tesa a “risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico (quella che papa Francesco ha etichettato come dittatura gender)”, stavolta, riprendendo analoga iniziativa di maggio, nel mirino dei manifestanti silenziosi c’è il disegno di legge della parlamentare Pd Monica Cirinnà. “Sai – si legge nella locandina promozionale dell’evento pubblicata sul profilo “facebook” Sentinelle in piedi – Foelì e sul sito ufficiale “www.sentinelleinpiedi.it” - che a breve in Italia le unioni dello stesso sesso saranno equiparate al matrimonio? Sai che presto nel nostro paese un bambino potrà essere cresciuto da due uomini o due donne, deliberatamente privato del papà, della mamma o di entrambi? Sai che questo ddl apre la strada alla pratica dell’utero in affitto, che consiste nella produzione di bambini ad uso e consumo dei desideri degli adulti?”. E non è finita: “Sai che nelle nostre scuole si insegna ai bambini che possono sentirsi maschi e femmine indipendentemente dal proprio corpo? Lo stabilisce il ddl Fedeli per “l’insegnamento dell’educazione di genere” depositato in Senato”. La nascita ufficiale in Italia delle Sentinelle in Piedi coincide con la presentazione in Parlamento del disegno di legge Scalfarotto per il contrasto dell’omofobia e della transfobia, già approvato dalla Camera e tutt’ora giacente al Senato. “Di fronte a tutto questo noi non possiamo restare indifferenti”.

L'attivismo dell'associazione di promozione sociale Un Secco No, che propone ancora una volta la contromanifestazione, “nasce come forma di protesta contro le modalità solo apparentemente pacifiche delle sentinelle, ma coinvolge altri ambiti per noi fondamento di una società civile ed evoluta, quali la parità di genere, la non discriminazione, l'accoglienza, la non violenza, e i diritti egualitari”. “Le nostre idee sono semplici: vediamo urgente la necessità di diritti a tutela sia della comunità LGBTQI sia di tutte le altre minoranze, e non siamo disposti ad accettare in silenzio nessuna forma di discriminazione, nemmeno quella, silenziosa e chiusa al dialogo, delle sentinelle. Questo perché l’atto di scendere in piazza per negare i diritti di qualcun altro non è reso meno violento culturalmente dalla mancanza di spranghe e bastoni. Inoltre è superfluo ricordare che è l’Unione Europea stessa a chiedere all’Italia di aggiornarsi e adeguarsi su quelli che sono stati definiti “diritti umani”, spiegano gli organizzatori.

“La nostra forma di protesta, così come lo è stata le volte precedenti, sarà pacifica e di condivisione degli ideali di non discriminazione e di libertà che ci contraddistinguono e sarà rivolta a tutti cittadini che saranno presenti in piazza. Ci incontreremo per raccontare che esistono diversi tipi di amore, e che tutti vanno tutelati e rispettati, per farlo sfruttiamo al meglio questa domenica insieme per coinvolgere il centro storico forlivese in un flash mob senza precedenti e soprattutto lo facciamo in veste ufficiale, o meglio, in veste matrimoniale. Coloro che vorranno partecipare dovranno indossare l'abito nuziale o un simbolo che lo contraddistingua, fino al momento dello scambio degli anelli, che nel nostro caso non sarà il tradizionale cerchio in oro, ma ciò che è necessario per ottenere un legame negato a molti a causa di pochi”. L'appunatemento è all'angolo tra via delle Torri\piazza Saffi alle 15 per il Flash Mob.