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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

A Marsiglia con Papa Francesco, la testimonianza di una giovane di Forlimpopoli: “Speranza e fraternità per il Mediterraneo”

Maria Serena Bonazzi, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha parlato davanti al Santo Padre a conclusione degli incontri del Mediterraneo

“In questi giorni ho assistito a un piccolo miracolo: oltre a elaborare proposte si è costruita una fraternità che tocca le 5 sponde del Mediterraneo, un Mediterraneo  che ha bisogno di vivere la fraternità perché ora non è più solo un cimitero, ma una vera scena dei crimini contro l’umanità e dobbiamo gridarlo con forza senza perdere la speranza e questa assemblea di giovani e vescovi insieme ne è un esempio”.

Arriva da Marsiglia, a conclusione degli Incontri del Mediterraneo che dal 17 al 23 settembre hanno riunito a 70 giovani di 25 Paesi e altrettanti vescovi, alla presenza di Papa Francesco, la testimonianza della giovane Maria Serena Bonazzi Del Poggetto, della Comunità Papa Giovanni XXIII, originaria di Forlimpopoli. A Marsiglia, giovani e vescovi provenienti dalle cinque sponde del Mediterraneo - Nord Africa, Medio Oriente, Mar Nero, Balcani ed Europa Latina - hanno discusso su migrazioni, pace, cambiamenti climatici, educazione con interventi e testimonianze. 

La giovane, che da due anni vive in Grecia, prima a Lesbo e ora ad Atene, ha dato la propria testimonianza rivolgendosi al Santo Padre. “Vivo in una casa famiglia che ha deciso di accogliere sotto il proprio tetto e di condividere la vita con chi si trova in difficoltà - ha detto sul palco Maria Serena - in particolare, in questo momento, con persone migranti. Non siamo professionisti, medici o psicologi ma cerchiamo di offrire all’altro quello che siamo. Ma forse è questa la chiave: trattarci come fratelli”. “Come lei ha detto, Santo Padre, nella sua visita all’isola di Lesbo - ha proseguito la giovane - respingere i poveri significa respingere la pace. Quando chiudiamo le porte, quando costruiamo i muri, respingiamo non solo i nostri fratelli ma anche Dio”. 

Da qui l’invito a non costruire muri e barriere. “Respingere i poveri significa respingere la pace - ha sottolineato -. Chi respinge i fratelli respinge la pace e chiude le porte allo Spirito. Non dobbiamo avere paura, spargiamo speranza e aiutiamoci a vicenda a farlo per dialogare e impegnarsi concretamente”.

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