rotate-mobile
Cronaca

Orti comunali non solo più per gli anziani: il Comune al lavoro sugli "orti per le famiglie"

I tradizionali “orti per anziani” destinati a diventare anche “orti per le famiglie”, aumentandone di numero, ma soprattutto rivedendo la formula con la quale sono nati

I tradizionali “orti per anziani” destinati a diventare anche “orti per le famiglie”, aumentandone di numero, ma soprattutto rivedendo la formula con la quale sono nati, cioè non più solo un passatempo attivo e sano per gli anziani, ma un modo per tenere assieme più generazioni e le famiglie, dando loro la possibilità di produrre ortaggi per l'autoconsumo. E' il progetto che sta portando avanti il Comune di Forlì, ed in particolare gli assessori Raoul Mosconi (Welfare) e Maria Grazia Creta (Patrimonio). Il progetto è basato su due step: il primo è la revisione del regolamento degli orti per anziani, piccoli appezzamenti di terra che il Comune assegna ai residenti sopra i 60 anni di età, il secondo è appunto l'estensione delle aree ortive, prevedendo l'accesso a chi anziano non è.

Attualmente gli orti assegnabili a Forlì sono ben 709. La gestione degli orti è affidata alle associazioni dei centri per anziani presenti sul territorio, attraverso la loro federazione, la Ancescao. Gli orti sono collocati in 12 aree sparse per tutta la città. Aree ortive sono in via Isonzo ai confini con il Parco della Pace (88 orti), via Bengasi (50), via Calamandrei (40), via Servadei - Pieveacquedotto (32), via Pasqualini - Roncadello (15), Avio Superficie - Villafranca (18), in via Tavollo (73 orti), via Silvestroni (30), via Cà Rossa (36), via Campo degli Svizzeri (109), via Ponte Rabbi (48), via G. Olivieri - San Martino in Strada (21), Viale dell'Appennino- Cà Ossi (12), via Dragoni (40 orti), via Campo degli Svizzeri (20), via Orfeo da Bologna (60), via Verzocchi - Pievequinta (17). “Circa il 10% degli orti non sono assegnati - ragiona l'assessore Mosconi -. Per questo è al vaglio una revisione del regolamento, che vorremmo approvare prima della fine della legislatura”. Il regolamento dovrebbe aprire le maglie su alcune prescrizioni che disincentivano la richiesta degli orti: in particolare si va a rendere possibile il lavoro, senza alcuno scopo di lucro, dei familiari in sostegno dell'anziano assegnatario, così come si permette l'accesso anche al lavoro di esterni per particolari incombenze più faticose. “Lo scopo è anche quello di riavvicinare le generazioni in attività comuni, rendendo più trasparente l'apporto dei non assegnatari, e non identificare queste attività solo come passatempo degli anziani, ma come occasione della famiglia per la riscoperta del cibo genuino e del lavoro della terra”.

Ma non finisce qui. Anche l'assessore Creta sta integrando il progetto del rinnovo degli orti in concessione, permettendo, attraverso il reperimento di nuove superfici, di individuare “orti per famiglie”, dove magari permettere a famiglie con difficoltà e seguite dai servizi sociali di avere un loro piccolo appezzamento di terreno, anche da coltivare in piccoli gruppi di 2-3 famiglie, in questo modo suddividendosi le incombenze e poter utilizzare appieno i prodotti coltivati, dal momento che, in base alla stagionalità, ci potrebbe essere dei picchi di produzione. Il Comune è proprietario di un vasto appezzamento di terra nell'area della 'Casa della legalità' ed essendoci abbondanza di terra, la potrebbe impiegare per questo innovativo uso. Per questo seconda parte del progetto, invece, i tempi saranno più lunghi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Orti comunali non solo più per gli anziani: il Comune al lavoro sugli "orti per le famiglie"

ForlìToday è in caricamento