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Cronaca

Alluvione, 48 famiglie attendevano una cucina nuova, ma ci sono stati intoppi: per loro un bonifico da 1.620 euro

Queste famiglie sono rimaste senza informazioni per mesi. Alcune hanno protestato perché il Comune non rispondeva a mail e telefonate

Invece di una cucina promessa dal Comune, molte famiglie alluvionate del Forlivese, si sono ritrovate con un bonifico da 1.620 euro. E' l'epilogo di una vicenda seguita a due donazioni - quella di un noto costruttore di cucine e di una fondazione, che avevano permesso a 143 beneficiari - che hanno partecipato al bando per la distribuzione di questi beni mobili - di ottenere una cucina. C'erano, tuttavia, altre 48 famiglie rimaste escluse dall'assegnazione a cui avrebbe voluto provvedere il Comune, stanziando 77mila euro per l'acquisto di ulteriori cucine. 

Queste famiglie sono rimaste senza informazioni per mesi. Protesta per esempio una lettrice di ForlìToday: "Sono una alluvionata di Forlì alla quale hanno confermato la donazione della cucina attraverso telefonate ed email. Da una settimana contatto tramite telefono ed email l'ufficio preposto, ma nessuno sa darmi risposte. Si passano la responsabilità senza dare risposte, mentre alle mail non rispondono". Per una serie di eventi accaduti nei mesi scorsi, il Comune ha deciso infatti di  cambiare il piano per soddisfare le famiglie escluse dalla graduatoria. Con una comunicazione più tempestiva ai diretti interessati però si sarebbe evitato qualche malumore di troppo.

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La situazione si è sbloccata in questi giorni, perché partiranno in questi giorni i bonifici per l’acquisto di moduli cucina a 48 famiglie alluvionate escluse dalla graduatoria relativa all’avviso pubblico per l'erogazione di beni durevoli pubblicato il 20 luglio 2023. La cifra messa a disposizione dal Comune per soddisfare coloro che non sono rientrati tra le assegnazioni delle cucine donate è di oltre 77 mila euro.“Queste 48 famiglie – spiega Barbara Rossi, assessora con delega al Welfare – pur avendo i requisiti per accedere al bando di luglio erano rimaste escluse dal primo stock di consegne perché il numero di cucine donate da una nota azienda del settore dell’arredamento era inferiore rispetto alle domande pervenute. Il Comune, per non lasciare indietro nessuno, aveva deciso di farsi carico di queste 48 famiglie, acquistando dal medesimo fornitore il numero di moduli cucine necessari per esaurire la graduatoria”.

Tuttavia è emersa poi l’impossibilità, accertata dall’ufficio ragioneria del Comune, di perfezionare l’acquisto presso la medesima azienda fornitrice. A bloccare l’acquisto del secondo stock, che doveva essere consegnato entro metà marzo, sono stati i controlli eseguiti dal Comune di Forlì nell’ambito delle certificazioni necessarie per procedere all’acquisto di beni mobili tra un ente pubblico e un privato, che hanno fatto emergere intoppi che di fatto hanno impedito all’Amministrazione di perfezionare l’operazione.

È nato così una sorta di ‘piano B’ per evitare di dover scegliere la nuova azienda attraverso un bando, come da iter burocratico, operazione che avrebbe portato a tempi molto lunghi di consegna. “Per non perdere altro tempo e soddisfare il prima possibile le famiglie alluvionate rimaste escluse dalla donazione, abbiamo deciso di ripartire in importi uguali la somma impegnata dall’Amministrazione comunale. Stiamo parlando di 48 bonifici di 1.620 euro ciascuno, in partenza dalle casse del Comune. Con questi soldi, le famiglie potranno comprare il modulo cucina che preferiscono, con o senza elettrodomestici. Da un’indagine di mercato effettuata dai nostri uffici, infatti, abbiamo potuto rilevare come il prezzo medio per un modulo cucina di buona qualità, sia nel segmento della grande distribuzione che in quello di alcuni rivenditori locali, si attesti attorno a questa cifra. In questo modo ogni nucleo verrà soddisfatto e il rimborso arriverà direttamente nei conti correnti degli alluvionati, che potranno decidere in autonomia come utilizzarlo”.

Tutto è ben quel che finisce bene? Più o meno, perché se da un lato molti cittadini si sono mostrati soddisfatti nell’avere i 1.620 euro sul conto in banca, altri hanno protesto tramite i social network e non solo, soprattutto per non essere stati informati in tempo del cambio dalla cucina alla somma di denaro, venendo avvertiti soltanto alla fine della scorsa settimana. “Dispiace – conclude l’assessora – che qualcuno senza essersi informato abbiamo voluto strumentalizzare la vicenda. Sarebbe stato sufficiente attendere le spiegazioni del Comune, il cui primo e unico interesse è trovare delle soluzioni concrete a favore degli alluvionati”.

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