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Cronaca

Polo commerciale di via Bertini, si costituisce il 'Comitato del no': "Nessuna risposta dal Comune"

Si è costituito formalmente nella prima metà di luglio il 'Comitato per il no' alla nuova area commerciale di via Bertini che, secondo i progetti, dovrebbe andare ad accogliere un maxi-supermercato 'Esselunga'

Si è costituito formalmente nella prima metà di luglio il 'Comitato per il no' alla nuova area commerciale di via Bertini che, secondo i progetti, dovrebbe andare ad accogliere un maxi-supermercato 'Esselunga'. Dopo una manifestazione in piazza Saffi, il comitato chiede ora al sindaco e a tutta l'amministrazione comunale un incontro pubblico per l'illustrazione del progetto. Non solo: sabato scorso il comitato ha presentato un documento in Comune chiedendo la diffusione a tutti i consiglieri comunali il lunedì successivo, l'ultima seduta prima della pausa estiva. “Ma ciò non è avvenuto e quindi diffondiamo pubblicamente il testo", spiegano gli animatori del comitato Elisabetta Silveto, Daniele Cortesi, Jose Molina Espinoza, Giovanni Gnani.

Nel documento, spiegano dal 'Comitato del no', si accetta la proposta di confronto avanzata da Forza Italia “alla condizione imprescindibile che gli interlocutori di Forza Italia siano da considerarsi in rappresentanza dell'amministrazione tutta, parlando quindi in nome e per conto del sindaco”. Lo scorso 15 luglio Andrea Amadei di Forza Italia aveva infatti inviato una richiesta di confronto a nome del gruppo consigliare azzurro, a cui il comitato inizialmente aveva risposto di preferire un incontro con tutta l'amministrazione e non solo con una componente della maggioranza.

Il 'comitato del No' chiede in sostanza al Comune di “prendersi l'onere di spiegare gli effetti sul quartiere della costruzione di un maxi-supermercato da un punto di vista di consumo di suolo, ambientale e occupazionale”. Ed ancora: “Abbiamo fatto tutti gli atti in tempo per avere delle risposte prima della pausa estiva, ma ora se ne riparlerà a metà settembre, quando ci sarà il prossimo consiglio”. La richiesta di chiarimenti viene sostenuta da 13 comitati di quartiere su 14 dell'area nord della città.

Aggiunge la “memoria storica” del comitato di quartiere di Coriano Giovanni Gnani: “Questa partita non è nuova, c'era il sindaco Masini quando si iniziò a parlare di quell'area e presi visione dei primi documenti. Era errata con le precedenti amministrazioni di centro-sinistra ed è errata ora”. Cortesi, invece, nega che la variante rappresenti un miglioramento, con la riduzione complessiva delle superfici di vendita in cambio dell'aumento della struttura principale da 1.500 a 2.500 metri quadri: “A Forlì attualmente ci sono 97 aree in cui è possibile realizzare un supermercato da 1.500 metri quadri, non si venga a dire che non ci sono opportunità di concorrenza”.

Tuttavia, escluso l'iper Punta di Ferro (Conad), ce ne sono solo 4 in cui l'attuale Piano del commercio del 2017 permette l'insediamento di grandi edifici commerciali interi da 2.500 mq: una al Ronco (Conad, in fase di costruzione), una ai Portici (come ampliamento dell'attuale supermercato Coop) e l'ultima nell'area dismessa di proprietà della Regione ex Centrale Avicola Romagnola di viale Risorgimento. Il comitato respinge l'accusa di fare una battaglia mirata solo contro una delle aree interessate, quella dell'ipotizzato insediamento Esselunga, catena che a Forlì non è presente. Così Silvieto: “Ogni area ha una storia a sé, quella Conad del Ronco anzitutto è stata acquistata con un'asta pubblica e andrà a sostituire e ampliare l'attuale Conad del Ronco, non ad aggiungersi ad essa”.

Ed ancora Cortesi: “Se gli altri quartieri intendono muovere una protesta contro tali strutture nelle rispettive zone, saremo al loro fianco”. Ed infine a respingere ogni sospetto, chiude Cortesi, che è anche coordinatore del quartiere San Giorgio: “Quando è stato insediato il centro logistico di Conad a San Giorgio non abbiamo mancato di far sentire la nostra voce per i camion accesi in fila per la strada la mattina presto, con smog e rumore sotto le finestre dei residenti nell'orario del sonno, fino a quando non è stato realizzato un nuovo parcheggio. Ed ancora non tutti i problemi sono risolti, ma almeno in quel caso riuscimmo ad avere un confronto con l'azienda”.

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