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Urbanistica / Forlimpopoli

Nuovo stabilimento Amadori, incontro in Comune sul progetto 'Alppaca': relazionerà il medico per l'ambiente

Il gruppo Amadori, secondo progetti, dovrebbe costruire uno stabilimento che sorgerà tra Villa Selva e San Leonardo e che dovrebbe avere funzioni logistiche e produttive

Si discuterà dell'insediamento del gruppo Amadori in un'assemblea pubblica organizzata dall'Associazione per la salvaguardia e tutela del territorio di Forlimpopoli e che si terrà il prossimo 5 dicembre alle 20,30 nella sala consiliare del Comune artusiano. Interverrà il dottor Ruggero Ridolfi, coordinatore provinciale dell'Isde 'Medici per l'ambiente' con una relazione su "inquinamento dell'aria ed effetti sulla salute". Il gruppo Amadori, secondo progetti, dovrebbe costruire uno stabilimento che sorgerà tra Villa Selva e San Leonardo e che dovrebbe avere funzioni logistiche e produttive. 

Il progetto - avente potenzialità edificatoria (superficie lorda) di 64.666 metri quadrati, distribuita su un’area di 258.665 metri quadrati, compresa tra le vie San Leonardo, Paganello, Savadori e Giulio II - è stato chiamato 'Alppaca', una sigla che sta per "Area logistico-produttiva per prodotti e applicazioni di coordinamento aziendale", per un valore di investimento di circa 100 milioni di euro. La viabilità del nuovo stabilimento, in particolare, sarà garantita dal nuovo asse di bypass dell'abitato di San Leonardo, una bretella di 1,2 chilometri che è un lotto di un ipotetico (e in larga parte ancora non finanziato) “collegamento veloce Forlì-Cesena”. Ma nel progetto viene identificata anche una necessità di “efficientamento della gestione integrata delle proprie merci”, attraverso il vicino Scalo Merci, una struttura attualmente sotto-utilizzata dalle aziende del territorio.

Lo stabilimento dovrebbe essere vocato alla produzione e alla logistica. Due gli scenari che Amadori si tiene aperti: il primo è di realizzare produzione e logistica assieme. Nella parte progettuale si indicano in particolare attività di lavorazione di prodotti a base di carne impanati, altri cotti e arrosti anche interi, da commercializzare in Italia e in Unione Europea. La previsione è di circa 180 lavoratori impiegati, di cui 140 addetti alla produzione. Il secondo scenario è di utilizzare lo stabilimento come sola base logistica, con circa 250 lavoratori impiegati. La conclusione dell'insediamento industriale dovrebbe avvenire entro il 2029.

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