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Cronaca

Riordino delle Province, la Regione: "Non faremo ricorso"

L'Emilia-Romagna non imboccherà la strada del ricorso alla Corte Costituzionale sulla riforma delle Province, a differenza di altri territori. Lo ha spiegato la vice-presidente della Regione Simonetta Saliera

L'Emilia-Romagna non imboccherà la strada del ricorso alla Corte Costituzionale sulla riforma delle Province, a differenza di altri territori. Lo ha spiegato la vice-presidente della Regione Simonetta Saliera. La Saliera pur dicendosi personalmente convinta che la riforma doveva partire da presupposti diversi, non da requisiti, ma avviando un ragionamento forte sul ruolo delle Province, non chiederà modifiche al testo del decreto, né proporra alcun ricorso alla Corte Costituzionale.

Spiega: “E' nostra intenzione discutere assieme alle altre Regioni in termini di proposte da fare al ministro entro la settimana, cercando di farle accogliere". Lo ha detto la vice presidente della Giunta regionale Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, intervenuta in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali per una prima informazione sullo stato dell'arte della normativa che riguarda il riordino delle Province. Saliera, in particolare, ha detto rispondendo ad Andrea Pollastri (Pdl), che aveva ricordato di aver presentato una risoluzione per chiedere alla Regione di ricorrere alla Corte Costituzionale per presunta incostituzionalità delle norme che riguardano le Province.

Saliera aveva fatto il quadro della situazione dicendo, in sintesi, che sono ancora molti i punti da chiarire sul riordino delle Province, in attesa del prossimo Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) che dovrà essere "chiarificatore" in tema di funzioni delegate. Intanto la Regione, oltre a seguire con attenzione il confronto avviato dalla Conferenza delle autonomie locali (Cal) dell'Emilia-Romagna con gli enti interessati alla ridefinizione territoriale, sta provvedendo all'analisi delle funzioni esercitate in questi anni dalle Province stesse per valutare se l'operato sia stato idoneo o meriti una revisione, anche alla luce del processo di semplificazione avviato.

"Entro il 3 ottobre il Cal deve formulare un'ipotesi di riordino geografico e trasferirla alla Regione che ha tempo fino al 24 ottobre per valutarla e trasmetterla a sua volta al Governo che provvederà poi a istituire i nuovi enti con una legge. Nel caso la Regione non proceda entro tale data, sarà il Governo stesso ad avanzare una proposta in Conferenza unificata". "Ad oggi - ha precisato Saliera - non sappiamo se la data del 31 dicembre 2012 sarà un termine perentorio perché la norma sulla spending rewiew ha cambitato alcune cose. Dobbiamo capire".

Nell'ambito della riforma - ha sottolineato il presidente della commissione, Marco Lombardi, - l'Assemblea legislativa sarà chiamata in campo in due distinti momenti: quando, a breve, verrà presentata dal Cal la proposta con il piano di riordino territoriale e, in una fase successiva, quando si definiranno le funzioni delegate. "Abbiamo la grandissima responsabilità - ha fatto eco Saliera - di rendere più coerente possibile le norme dello Stato, non appesantire processi decisionali e rivedere il sistema delle funzioni individuando qual è l'ambito più consono per esercitarle".

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