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Martedì, 30 Aprile 2024
Alluvione, la ricostruzione

Quasi un anno dall'alluvione, in provincia la ricostruzione costa 66 milioni di euro: "Non ci siamo mai fermati"

Bonaccini e Priolo: "Non ci siamo mai fermati, il ritorno alla normalità è la nostra priorità". In Regione attivati oltre 400 cantieri

Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio: nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti. A poche settimane dal primo anniversario dai drammatici fatti del maggio 2023, oggi in Regione è stato fatto il punto su undici mesi di lavoro non stop per la messa in sicurezza del territorio.

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“Manca poco, ormai, al primo anniversario dell’alluvione- sottolinea il presidente Stefano Bonaccini-. Se il primo pensiero va alle vittime, l’unico aspetto irreparabile di questa tragedia, i numeri che presentiamo dimostrano che il lavoro delle strutture regionali non si è mai fermato. La ricostruzione e la messa in sicurezza vanno avanti giorno per giorno da undici mesi grazie allo straordinario lavoro senza sosta di donne e uomini, professionisti al servizio delle nostre comunità, in stretta e positiva collaborazione con la Struttura commissariale e tutte le istituzioni coinvolte. Non mi stancherò mai di ripetere quanto abbiamo ribadito fin da subito: la Regione non farà un passo indietro fino a quando la ricostruzione non sarà completata al 100%. Una ricostruzione che sarà necessariamente diversa e che porteremo avanti insieme ai territori, con un preciso impegno: nelle zone alluvionate non si costruirà più, è la lezione che dobbiamo imparare da questo dramma. Al tempo stesso continuiamo a chiedere al Governo di sbloccare i rimborsi per i beni mobili: è assurdo che dopo quasi un anno il loro risarcimento non sia previsto dalle norme”.

“Mentre i cantieri proseguono spediti, stiamo lavorando con l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, insieme a tutti i componenti dei gruppi di lavoro dei Piani speciali, per mettere a punto una nuova visione strategica con interventi, strutturali e non, basati sull’analisi puntuale degli eventi dello scorso maggio e delle trasformazioni che ne sono conseguite- afferma la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo-. Questo richiederà, naturalmente, che i Piani vengano finanziati e i territori accompagnati nella definizione delle nuove strategie per il futuro di queste aree”.

Aste fluviali, i quattro video

Sul sito della Regione dedicato all’alluvione (https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione), e su Lepida TV, quattro nuovi video raccontano i lavori sulle aste fluviali di altrettanti corsi d’acqua romagnoli – Santerno, Senio, Lamone e Montone – con la voce dei tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile presenti direttamente nei cantieri.

Sul Santerno si è intervenuti su diversi tratti e in diversi momenti, a partire dalle maggiori criticità, con il ripristino dei rilevati arginali, nella zona tra Sant’Agata e a valle di Ca’ di Lugo, per poi spostarsi nei tratti più a monte. Nel complesso, lungo l’asta fluviale sono conclusi o in corso 18 interventi per 29,7 milioni di euro; a questi se ne aggiungono altri cinque in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 34,2 milioni di euro.

Dopo gli eventi di maggio sul Senio sono stati fatti diversi interventi di somma urgenza, soprattutto nella parte pedecollinare (a monte di Castel Bolognese), e riprese le lesioni sui corpi arginali nelle aree a valle (zona di Cotignola). Nel complesso, lungo l’asta sono conclusi o in corso 11 interventi per quasi 7 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri sei in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 14,9 milioni di euro.

Da monte, e dunque da Brisighella, fino alla foce: il Lamone ha subito grossi danni lungo tutto il corso, in particolare a Faenza e Bagnacavallo. I cantieri hanno permesso la ricostruzione di argini e golene. Nel complesso, lungo l’asta sono conclusi o in corso 18 interventi per oltre 23,5 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 27,2 milioni di euro.

Sul Montone gli interventi si sono susseguiti su tutto l’alveo, da monte a valle, e cioè dal crinale appenninico ai tratti arginati di pianura; va segnalato un intervento di somma urgenza a San Benedetto in Alpe, dove un’ampia frana ha occluso l’alveo del corso d’acqua. Nel complesso, sul Montone sono conclusi o in corso 13 interventi per oltre 8 milioni di euro. A questi se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a più di 18 milioni di euro.

La mappa online

I cantieri, con il relativo stato di avanzamento, online. Al seguente link è disponibile il WebGis elaborato dalla Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di informare sugli interventi realizzati, in corso o in attivazione (finanziati con ordinanze del Commissario straordinario) per ripristinare le opere di difesa idraulica, del suolo e di bonifica. Interventi attuati dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, dall’Agenzia interregionale per il Fiume Po e dai Consorzi di Bonifica.

A Forlì-Cesena

Gli interventi di somma urgenza
I 14 cantieri attivati in somma urgenza dopo gli eventi alluvionali di maggio dall’Ufficio territoriale di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, per un importo totale di circa 13 milioni e 600mila euro, sono già stati tutti conclusi. Sono stati finanziati attraverso fondi dell’Agenzia regionale, provenienti dall’ordinanza del capo Dipartimento della Protezione civile 992/2023, o inseriti nell’elenco dell’ordinanza 6 del Commissario straordinario per la ricostruzione. 

Gli interventi urgenti 
A questi si aggiungono altri 19 interventi, per un valore di 28 milioni e 750mila euro, tutti in progettazione tranne uno che è partito questa settimana, del valore di 500mila euro nel comune di Galeata; intervento necessario a causa della riattivazione di un movimento franoso che ha coinvolto un pendio adiacente al giardino di una scuola primaria. A questi 19 cantieri se ne aggiungono ulteriori 4 per 3 milioni e 970mila euro, finanziati dall’ordinanza 15. Di questi, uno, del valore di 650mila euro, è stato avviato in somma urgenza e riguarda il ripristino del sistema di difesa del fiume Savio nei comuni di Bagno di Romagna, Sarsina e Verghereto. 

Tutti questi interventi urgenti hanno diversi obiettivi: completamento degli interventi in somma urgenza già attivati; miglioramento della stabilità e resistenza dei corpi degli argini e delle sponde con ripristino della transitabilità; riprofilatura delle sezioni di deflusso per garantire il contenimento delle acque di piena anche attraverso interventi di gestione della vegetazione nel reticolo idrografico, con e senza argini; ripristino delle condizioni di stabilità e funzionalità di opere idrauliche danneggiate, sistemazione di aree in dissesto e consolidamento abitati. 

Programmazione anticipata. Cantieri in fase di avvio 
Un intervento, finanziato con 1 milione di fondi Pnrr, riguarda i comuni di Civitella di Romagna, Santa Sofia e Verghereto per il consolidamento e la riduzione del rischio idrogeologico di alcuni pendii in abitati da consolidare, in aree a rischio frana e in strade provinciali interessati da dissesti che mettono a rischio la pubblica incolumità. Un altro, da 500mila euro sempre di fondi Pnrr, riguarda Forlì-Cesena e altri comuni per la manutenzione straordinaria delle arginature e la messa in sicurezza lungo i corsi d’acqua dei bacini idrografici del comprensorio forlivese e cesenate. Infine, ancora con finanziamenti Pnrr, altri due interventi: il primo sui fiumi Montone, Ronco, Bevano nei comuni di Bertinoro, Forlì e Forlimpopoli per la sistemazione degli argini da 1,5 milioni di euro; il secondo da 500mila euro sul Rubicone nel comune di Savignano per il consolidamento delle difese idrauliche e i rialzi arginali. Un intervento sui fiumi Montone e Ronco-Bidente nei comuni di Bertinoro, Forlì e Meldola per la manutenzione straordinaria da 365mila euro. A Premilcuore, nel versante del fiume Rabbi, è previsto un ripristino da 300mila euro per consolidamento e mitigazione del rischio idrogeologico. Infine, la messa in sicurezza dei corsi d’acqua nel forlivese per 500mila euro. 

Programmazione anticipata 
Ci sono, inoltre, 8 interventi per 1 milione e 344mila euro della programmazione regionale o di altre risorse straordinarie di Protezione civile, anticipate e già attivate. Di questi, 7 sono sostanzialmente conclusi. A completare il quadro si unisce la programmazione dei fondi Pnrr, Fsc e dei fondi della programmazione regionale a valere sul 2024 e il 2025 (19 interventi per quasi 17 milioni di euro).

In totale, parliamo di 53 interventi per 66 milioni e 630mila euro.

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