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Cronaca

Rischio sismico: "Scuole superiori sicure"

Sono state eseguite indagini nelle forme e negli istituti definiti dalla legge e sono disponibili gli esiti per i primi 9 edifici della Provincia, che ha competenze solo sulle scuole superiori

Da tempo la Provincia di Forlì-Cesena sta lavorando sull’annoso problema della sicurezza degli istituti scolastici del territorio, alla luce di norme molto restrittive, corrette sulla carta ma che rischiano di mettere sullo stesso piano edifici costruiti nell’Ottocento con quelli di ultimissima generazione. Sono state eseguite indagini nelle forme e negli istituti definiti dalla legge e sono disponibili gli esiti per i primi 9 edifici della Provincia, che ha competenze solo sulle scuole superiori”. Lo comunicano in una nota congiunta il presidente Massimo Bulbi e gli assessori Marino Montesi e Bruna Baravelli.

I risultati erano prevedibili e noti fin dall’inizio, in quanto riguardano le normative edili che si sono succedute nel tempo, ed in particolare quelle prima del 1983, anno in cui sono stati applicati i moderni criteri dell’antisismica.  Questa situazione è l’esempio lampante di cosa possono produrre i tagli indiscriminati dei trasferimenti del Governo a Regione ed enti locali. Da una parte, infatti, lo Stato impone norme severe che richiedono costosi adeguamenti, dall’altra non vengono fornite le risorse per realizzare gli interventi, lasciando poi chi ha la titolarità degli edifici scolastici, vale a dire le Province, i Comuni e altri soggetti nei dubbi interpretativi. Le scuole del territorio di Forlì-Cesena hanno gli stessi problemi di tutte le scuole d’Italia. Anzi, le recenti realizzazioni di nuovi edifici scolastici, come il Cubo a Cesena, ci mettono tra i territori più progrediti in fatto di sicurezza antisismica. Circa l’80% delle scuole in tutta la Regione non sono in grado di rispettare appieno  i requisiti, molto restrittivi, imposti dal D.M. del 14 gennaio 2008”.

Le scuole del territorio di Forlì-Cesena sono sicure quanto lo erano gli scorsi anni, le situazioni più critiche, come quella dell’ex istituto di via Giorgina Saffi o dell’ex Oliveti a Forlì, sono già state affrontate e risolte dalla Provincia. - continua la nota - Il nodo da affrontare in questi giorni è più amministrativo che tecnico. Per questo oggi pomeriggio (giovedì ndr) gli assessori Montesi e Baravelli, assieme ai dirigenti provinciali, hanno incontrato a Bologna l’assessore regionale Paola Gazzolo e i responsabili del servizio Geologico, sismico, e dei suoli della Regione Emilia Romagna. L’incontro è stato positivo, con l’impegno da parte della Regione di convocare per i primi giorni della prossima settimana il Comitato tecnico-scientifico della Regione, l’organo deputato a sciogliere questo nodo. In ogni caso è bene precisare che non esistono situazioni di particolare rischiosità di singoli edifici. Siamo fiduciosi nell’apertura delle scuole nella massima sicurezza per gli studenti e per gli operatori scolastici, come d’altra parte è sempre stato, viceversa saremo i primi a sostenere le ragioni della sicurezza se si verificherà che mancano dei requisiti. Ma soprattutto auspichiamo che dallo Stato arrivino le risorse che potrebbero permetterci di realizzare i necessari interventi e risolvere una volta per tutte queste problematiche”.     
 
 

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