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Da De Andrè a Battisti, poi il gran finale con "Albachiara" di Vasco: il prefetto Antonio Corona saluta Forlì cantando

Arrivato nel 2019, il capo del palazzo del governo di Piazza Ordelaffi si è voluto congedare con un evento speciale: non un semplice discorso, ma una serata all'insegna della musica e dell'allegria di due ore dal titolo "Amarcord (Cantautorinonsolo). Con tanto affetto, vostro..."

L'Arena San Domenico in piedi per il saluto speciale del prefetto Antonio Corona alla città di Forlì. Arrivato nel 2019, il capo del palazzo del governo di Piazza Ordelaffi ha scelto di congedarsi con un evento speciale: non un semplice discorso, ma una serata all'insegna della musica e dell'allegria di due ore dal titolo "Amarcord (Cantautorinonsolo). Con tanto affetto, vostro...". "Ci doveva essere anche "Amarcord, cinque anni insieme", un saluto più istituzionale al territorio, ma l'evento del primo giugno a causa dell'alluvione è saltato", ha ricordato Corona, che ci teneva particolarmente a questo appuntamento per "ringraziare dell'affetto che ho ricevuto, perchè qui mi sono sentito molto accolto". Il prefetto - che sabato scorso ha festeggiato le 67 primavere e che dal primo agosto sarà in pensione - non ha nascosto mai la sua passione per il canto, dando dimostrazione delle sue qualità canore, affiancato anche da ospiti speciali, come la voce degli Equ Gabriele Graziani, il Maestro Marco Sabiu, la talentuosa Matilde Montanari e il vigile del fuoco Andrea Tomba.

Il prefetto Antonio Corona e la serata canora all'Arena San Domenico

Al sindaco Gian Luca Zattini "il compito di salutare un amico. Insieme abbiamo fatto un bel percorso insieme", ricordando anche le varie emergenze affrontate, l'alluvione di Villafranca del 2019, la pandemia da covid poi e in ultimo l'alluvione dello scorso maggio. "Abbiamo vissuto tutte le crisi possibili inimmaginabili - ha proseguito il primo cittadino -. Il prefetto è stato una grande spalla, in particolar modo nel periodo della pandemia, delineando quotidianamente le strategie per affrontare un qualcosa di mai visto e senza alcun punto di riferimento. Ho trovato un grande amico, una persona che ci ha sempre sostenuto, con la capacità di fare squadra".

Zattini ha tenuto ad evidenziare "una nuova modalità" in Corona nell'interpretare il ruolo del prefetto, ricordando il primo incontro in occasione della cerimonia del 2 giugno del 2019, mentre stava organizzando il cerimoniale. "Da lì abbiamo iniziato un bellissimo percorso e Corona ha dato tante belle cose alla città, contribuendo a rinnovate iniziative con gli studenti". Alle 21.30 in punto in t-shirt e jeans il prefetto si è preso la platea del San Domenico, salutando i 400 presenti con "La canzone di Marinella" di Fabrizio De Andrè ("perchè vengano tutelati tutti i più bisognosi") e poi "Pescatore" insieme all'incantevole voce di Matilde Montanari. cantante forlivese e studentessa del Liceo Artistico e Musicale "Antonio Canova" di Forlì, impegnata da diversi anni nel progetto 'Big Fun No Trip' (divertimento senza sballo).

Il prefetto ha voluto ringraziare il sindaco Zattini, "con il quale sin da subito c'è stata una grande intesa": "Ci siamo rivolti spesso ai ragazzi, con l'obiettivo di creare eventi piuttosto che delle commemorazioni, perchè francamente non se ne può più di vedere delle cerimonie sempre uguali. Ci voleva del coraggio per organizzare qualcosa di differente". Quindi ha rimarcato anche "l'esaltazione della democrazia", attraverso il discorso di Pericle agli atenisi magistralmente letto dal doppiatore Luca Violini, altro protagonista dell'evento, e "la difesa dei diritti e dei doveri, perchè la Costituzione Repubblicana ha voluto che fossimo liberi". 

Avanti con lo show e di nuovo sul palco è salita Matilde Montanari, una delle bellissime sorprese della serata, voce che senza alcun dubbio farà parlare molto di se nel panorama nazionale e non solo nei prossimi anni. Matilde ha trascinato la platea dell'Arena col proprio entusiasmo, prendendosi con sicurezza il palcoscenico ed elettrizzando il pubblico cantando poi "Simply the best" di Tina Turner, "Un'emozione da poco" di Anna Oxa e "Think" di Aretha Franklin. 

Altra sorpresa della serata è stata la performance del vigile del fuoco Andrea Tomba, che Corona ha voluto alla serata per ringraziare l'impegno del Corpo in questo periodo di emergenza. La voce di Tomba ha conquistato l'Arena con "Una lunga storia d'amore" di Gino Paoli, "L'emozione non ha voce" di Adriano Celentano e "Angelo" di Renga. Ospite speciale è stato il front-men degli Equ Gabriele Graziani, che con il Maestro Marco Sabiu ha portato le note di Lucio Battisti e Pasquale Panella con "Le cose che pensano", "La sposa occidentale" ed "Emozioni" scritta dal cantautore di Poggio Bustone insieme a Mogol. 

Corona ha studiato alla perfezione la scaletta, introducendo la serata con i suoi brani preferiti, in italiano ed in inglese come "Just the way you are" di Billy Joel, proseguendo quindi con Renato Zero e la sua "I migliori anni della nostra vita". "Un pezzo monumentale che cercherò di non rovinare, ma apprezzate la buona volontà", ha scherzato. Nel ricco menù che ha compreso De Andrè (Il pescatore" e "La canzone del sole"), Paoli e Battisti c'era tra l'altro anche una parte sanremese, con "L'essenziale" di Mengoni, e blues, con "Baby don't yoy want to go" di Tommy McClennan. Le torce degli smartphone accese della platea hanno invece fanno da coreografia a "E tu" di Claudio Baglioni, prima del gran finale da rockstar alla Vasco Rossi con "Albachiara", che ha accompagnato Corona e i suoi ospiti fuori dal palcoscenico, prima del ritorno per i meritati applausi e la foto ricordo.

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