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Il caso / Santa Sofia

Doppio suicidio all'unisono, restituite le salme alla famiglia: non sono previsti nuovi interrogatori

Lo sblocco delle salme - che erano state trasportate all'obitorio dell'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì sabato notte - segue di poche ore la consegna delle chiavi della villa

La Procura della Repubblica di Forlì ha disposto la restituzione dei corpi di Paolo e Stefania alla famiglia, che potrà così procedere alla sepoltura e ai riti funebri. Lo sblocco delle salme - che erano state trasportate all'obitorio dell'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì sabato notte - segue di poche ore la consegna delle chiavi della villa di viale dei Pini, a Spinello, in cui si è verificata la tragedia. In questo modo anche i figli potranno far rientro a casa, liberi da incombenze amministrative. Non sarebbero previsti, al momento, ulteriori altri atti investigativi come nuovi interrogatori. Il fascicolo, infatti, non è rubricato in Procura come indagine né contro noti, né contro ignoti, pertanto non reca alcuna ipotesi di reato. Gli atti sono stati allegati invece ad una informativa: l'apertura del documento per esempio ha reso possibile il sequestro delle due pistole.

Non ci sarà, quindi, allo stato dell'arte, nessun approfondimento dei Carabinieri sulla comunità Ramtha da cui i due coniugi romani si erano già allontanati da anni, pur continuando a frequentare Spinello. Secondo quanto appurato finora, non esisterebbero infatti indizi che ci siano state minacce o altre forme di coercizione, anche solo mentale, tali da indurre il 67enne e la 65enne al suicidio. Sarebbe emerso, invece, uno stato depressivo - per quanto non certificato da un percorso terapeutico - di entrambi i coniugi, causato anche dalle restrizioni Covid degli ultimi due anni. 

Marito e moglie sono stati trovati sabato sera intorno alle 20, entrambi morti da oltre 24 ore, nella camera da letto al secondo piano della villa. Si sono sparati all'unisono, con due diverse pistole, entrambe legalmente detenute. In un bigliettino di poche parole  i due coniugi spiegano il loro desiderio di lasciare questo mondo negativo per uno migliore. Paolo e Stefania si erano radicati a Spinello da anni, dove andavano periodicamente utilizzando la villa come seconda casa, un "buen retiro" rispetto alla vita della capitale, dove soggiornavano in via principale. In questo piccolo borgo si era formata nel tempo una comunità Ramtha. In particolare marito e molgie sarebbero giunti a Spinello giovedì, arrivando dal Veneto. Poi nessuno li ha più sentiti.

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