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Cronaca

Le statistiche del contagio: ospedali e ospizi sono l'anello debole, un terzo dei malati sono qui

Il contagio colpisce a macchia di leopardo e ci sono luoghi molti più esposti di altri, sia per l'alta densità abitativa, sia per la concentrazione di soggetti a rischio, come anziani e persone già debilitate dalla malattia

Il contagio colpisce a macchia di leopardo e ci sono luoghi molti più esposti di altri, sia per l'alta densità abitativa, sia per la concentrazione di soggetti a rischio, come anziani e persone già debilitate dalla malattia. Il punto più debole della frontiera per il contenimento del Coronavirus nella provincia di Forlì-Cesena, come anche altrove, si sono rivelate essere strutture come case di riposo, centri protetti per categorie deboli per esempio i disabili, infine ospedali e case di cura.

Nel territorio Forlivese in particolare circa un contagio su tre di Covid-19 è avvenuto all'interno di queste strutture, uno su quattro se si guarda alla provincia intera di Forlì-Cesena. I focolai maggiori per ora si annoverano in pochi punti. A farne le spese sono gli ospiti di questi centri di assistenza e gli operatori che vi lavorano. Questi i numeri finora disponibili:

Il focolaio più consistente è stato senza dubbio la casa di riposo 'Artusi' di Forlimpopoli. Qui, infatti, è rimasta contagiata una buona parte degli ospiti, 31 persone, e 8 operatori sanitari e socio-sanitari, per un totale di 39 casi. La 'Artusi' ha pianto 6 morti, in gran parte donne ed ultranovantenni. L'ultima a morire, in ordine di tempo, è stata un'anziana che ad aprile avrebbe compiuto 104 anni, una delle decane della cittadina artusiana. L'infezione qui è entrata probabilmente da un'anziana che frequentava il centro diurno, vale a dire che si avvaleva dei servizi di assistenza della 'Artusi' solo alcune ore di giorno, rincasando per la notte.

Seconda per contagio la casa di cura 'Villa Serena' di Forlì, con 20 casi, di cui due decessi refertati positivi al Coronavirus post-mortem. Villa Serena ha confermato 9 affetti da Covid-19 tra i pazienti e 9 tra medici e operatori socio-sanitari. A questi numeri si devono aggiungere altri due casi, due anziani partiti da Villa Serena e ricoverati nelle case di riposo 'Zangheri' di Forlì e 'Orsi Mangelli' di Vecchiazzano. Il loro arrivo recente e la situazione di sostanziale isolamento imposta fin da subito ai due nuovi ingressi ha fatto sì che i tamponi nelle due principali case di riposo forlivese rimanessero casi isolati, dato che i test effettuati a tappeto sono risultati negativi. Il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini ha definito “censurabile” la scelta di permettere l'accettazione dei due ospiti.

Il contagio è divampato anche alla 'Villa del Pensionato' di Rocca San Casciano, per un totale di 16 casi, di cui 4 tra gli operatori socio-sanitari. Nessuno è deceduto, ma ci sono stati due ricoveri in ospedale. Ha invece un decesso la casa di riposo 'Maria Fantini' di Cesena, che conta 15 casi suddivisi tra 13 ospiti (uno è morto) e due addetti alla cura degli anziani. 'Attenzionata' anche la comunità 'Fornino Valmori' di Forlimpopoli, che si occupa di disabili autistici. In questa struttura si sono calcolati 4 contagiati, di cui 3 ospiti e un operatore della comunità.

A queste strutture, vanno aggiunti gli ospedali civili di Forlì e di Cesena dove i contagiati si contano numerosi. A Forlì almeno 6 medici, mentre ci sono anche diversi infermieri e operatori delle ambulanze del 118. I casi sono non meno di una ventina in totale, e solo per il personale sanitario.

Fatte le somme nella provincia di Forlì si contano non meno di 70 persone infettate nei loro luoghi di degenza, in gran parte anziani. Di questi 9 sono deceduti con o per il Coronavirus, vale a dire un terzo dei morti finora registrati in provincia, e più della metà dei morti conteggiati nel solo comprensorio Forlivese. A questi si aggiungono circa 50 casi tra il personale e quindi medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Quindi circa 90 positivi ai tamponi rispetto ai 291 totali del Forlivese accertati fino a giovedì sono collegati a questi focolai. Se si estende a tutta la provincia i contagiati nelle strutture protette sono circa 120 su 556 casi accertati in provincia.

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