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Cronaca

Suolo pubblico dei chioschi. Maggioranza all'attacco: "Il Pd partito delle tasse non vota gli sgravi"

Il consiglio comunale approva una serie di specifiche esenzioni e alleggerimenti fiscali per una serie di categorie. Con diverse delibere, infatti, l'assise ha effettuato una serie di modifiche ai regolamenti su diverse tasse locali

Il consiglio comunale approva una serie di specifiche esenzioni e alleggerimenti fiscali per una serie di categorie. Con diverse delibere, infatti, l'assise ha effettuato una serie di modifiche ai regolamenti su diverse tasse locali. La principale azione è l'esenzione per tre anni dal pagamento del canone del suolo pubblico, a partire già dal 2020, per i chioschi fissi che operano nella vendita di bevande, fiori e giornali. Inoltre viene prorogata al 2022 l'esenzione dal pagamento dell'occupazione del suolo pubblico per cantieri edili in centro storico. La misura inciderà per circa 77mila euro per le casse del municipio.

Sul voto arriva la nota polemica del centro-destra. In una nota congiunta i capigruppo di maggioranza della Lega, Massimiliano Pompignoli, di Forza Italia, Lauro Biondi, e della Lista Civica Forlì Cambia, Elio Dogheria, e Marco Catalano del Gruppo Misto contestano la mancata partecipazione al voto del Pd: “Prendiamo atto che per il Partito Democratico l’esenzione dal pagamento del canone di occupazione spazi ed aree pubbliche (COSAP) per chioschi destinati alla vendita di alimenti, bevande, giornali e fiori non è una priorità né tantomeno un provvedimento di rilevanza tale da essere votato”. Invece, per il centro-destra, si tratta “di una delibera di buon senso, assolutamente condivisibile perché volta a stimolare la ripresa economica, introducendo misure agevolative atte a ridurre la pressione fiscale locale”. Ed infine l'attacco: “Il fatto che il Partito Democratico, Partito delle tasse, non l’abbia votata adducendo motivazioni del tutto sterili e pretestuose, conferma la natura profondamente contestatrice di questa minoranza che polemizza a prescindere ogniqualvolta viene interpellata, facendosi beffe del bene comune e della crisi che ha investito anche il nostro territorio”. Da parte sua, invece, il capogruppo Pd Soufian Hafi Alemani ha sostenuto che “era più ragionevole un'esenzione solo sul 2020 per vedere poi come interviene il nuovo canone unico introdotto dal Parlamento”. Ma Alemani, parlando di “pruriti” su tale delibera ha anche indicato, su questo provvedimento, la presenza di “interessi particolari che non si possono negare” di consiglieri comunali, considerati “diretti rappresentanti di interessi di categoria”.

"E’ surreale l’accusa che ci viene mossa dalla maggioranza - replica il Gruppo consiliare del Partito Democratico -. Prendiamo atto che la maggioranza sia più attenta ad attaccare il Partito Democratico che amministrare la città, in una costante trance da social e post su facebook; sarebbe preferibile per i cittadini che i colleghi rispondessero nel merito anziché gettare fumo negli occhi dei cittadini. L’esenzione della COSAP per il 2020 è giusta e legittima, ma la delibera per il 2021 e 2022 fonda l’esenzione su una normativa abrogata dalla legge di bilancio dell’anno scorso e dunque non sta in piedi così come formulata e ha provocato l’astensione anche di altre forze politiche. Non vorremmo poi – concludono - che ci fossero per l’Amministrazione contribuenti di serie A e di serie B; abbiamo trovato anomalo che una consigliera di maggioranza – nella veste di rappresentante di una categoria che beneficerà dell’esenzione – gioisse in un comunicato per questo provvedimento da cui l’attività di lei stessa trarrà un beneficio diretto in termini di sconto d’imposta".

Inoltre, con un'altra delibera sempre relativa ai tributi, inoltre, il Comune ha portato al minimo le sanzioni per chi non paga entro i termini, così da andare incontro a chi, a causa della crisi innescata dal Coronavirus, può avere problemi di liquidità. Altri benefici arriveranno per chi si vuole mettere in regola, con maggiori rateizzazioni. Sul tema delle rateizzazioni il Pd ha chiesto una serie di modifiche, volendo allineare le regole municipali a quelle nazionali sul recupero dei crediti, ma la proposta ha trovato la bocciatura della maggioranza, in quanto tali emendamenti sono stati ritenuti in contraddizione con altre norme più specifiche relative al recupero crediti degli enti locali. Altre esenzioni infine arrivano per quanto concerne l'Imu. Anche in questo caso è la normativa nazionale a renderlo possibile: la tassa sarà azzerata per gli enti e le organizzazioni non commerciali, tra cui quelle religiose, che hanno locali in comodato d'uso gratuito ad associazioni ed enti benefici.

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