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Cronaca

Dopo due anni di stop torna il campo di Sappada. "Una vacanza in cui si creano legami veri e forti"

E’ in pieno svolgimento a Sappada, la vacanza condivisa fra sani e disabili nata negli anni ’70 dall’intuizione di don Mino Flamigni e don Amedeo Pasini, fondatori della parrocchia forlivese di San Paolo Apostolo

“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”, parola di don Amedeo. E’ in pieno svolgimento a Sappada, in Friuli, la vacanza condivisa fra sani e disabili nata negli anni ’70 dall’intuizione di don Mino Flamigni e don Amedeo Pasini, fondatori della parrocchia forlivese di San Paolo Apostolo. Nonostante la pausa biennale imposta dalla pandemia, le adesioni sono state numerose, superando in pochi giorni la soglia dei cento iscritti. Se il grosso dei partecipanti è approdato sulle Alpi Carniche nel primo pomeriggio del 6 agosto, altri sono giunti e giungeranno successivamente: per tutti il riferimento temporale è domenica 13 agosto, giorno del rientro in Romagna. A consentire ai partecipanti la singolare vacanza caritativa, è il “Villaggio Dolomitico” di Piani di Luzza. Dotato di ben 600 posti letto a due passi dalle sorgenti del Piave, è attrezzato per ogni tipo di sport con un grado di accessibilità pressoché assoluto.

Rispetto all’esperienza di Borca, proposta per trent’anni consecutivi nel cuore del Cadore, rimangono inalterati formula e spirito. Sullo sfondo si staglia sempre quella scintilla d’amore scattata un’estate dei primi anni ’70, quando don Mino e don Amedeo, rispettivamente parroco e cappellano dell’allora neonata San Paolo, girarono alla già nutrita comunità di fedeli gravitante su viale Roma, un dubbio più che legittimo: “Per quale motivo ad agosto si sospende ogni attività, fra cui anche l’accoglienza ai disabili?”. Don Amedeo maturò l’idea dopo alcune esperienze con l’Associazione Papa Giovanni XXIII. Entusiasta di quanto provato, propose ai giovani della parrocchia “un’esperienza in compagnia di amici senza alcuna possibilità di fare vacanza. Capimmo che non era giusto parcheggiare quelle persone, ma condividere con loro anche le ferie estive”. Riecheggia un’altra felice espressione di don Pasini: “Dio non distribuisce i suoi doni in modo diverso, perché chi ha molto se lo tenga e chi non ha niente si arrangi. Dio dà di più a qualcuno, proprio per metterlo in condizione di amare e condividere la sua ricchezza con gli altri”.

Da allora la vacanza è rivolta a giovani, adulti, famiglie con o senza disabilità, con l’intento di trascorrere un periodo in montagna con ritmi tali per cui nessuno vada più veloce di altri e in cui tutte le attività possano essere svolte insieme: camminate, escursioni, giochi, piscina. “Don Amedeo – si legge sul sito web della Caritas Forlì - ci ha sempre tenuto a dire che questo non è un campo di servizio ma di condivisione. Da noi non si fa assistenza, ma si vive l’amicizia”. E ancora: a Sappada “ti trovi a condividere ogni momento del giorno, dalla mattina alla sera, aiutandosi a vicenda sempre. Trascorrere tanti momenti insieme crea dei legami veri e forti”. L’edizione 2022 del campo è impreziosita dalla partecipazione, per alcuni giorni, dello stesso vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Livio Corazza, che il 9 agosto conferirà il sacramento dell’accolitato al seminarista Francesco Agatensi, presente a Sappada per tutto il periodo.

L’altra novità è che l’intera organizzazione è stata affidata per la prima volta all’associazione “Kalipé a.p.s.”, recentemente fondata sotto la guida dell’assistente spirituale del campo don Filippo Foietta. Riecheggia un’altra felice espressione dell’indimenticabile don Amedeo, scomparso l’8 maggio 2011: “Il condividere dovrebbe essere lo stile abituale di noi cristiani. Uno che sta bene può aiutare a vestirsi, a mangiare chi non riesce a farlo da solo, il quale a sua volta dona all’altro pazienza, contentezza e senso dell’amicizia, così da arricchirsi a vicenda”.

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