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Cronaca

Vietati il corteo e il saluto romano, protesta dei nostalgici filo fascisti: "Permesso sfilare al gay pride, a noi no?"

sono queste le prescrizioni che la Questura di Forlì ha imposto per la manifestazione di commemorazione della nascita di Benito Mussolini organizzata dalla sezione di Ravenna dell'Associazione Nazionale Arditi d'Italia

Autorizzata senza corteo, ma solo in forma statica davanti al cimitero di San Cassiano, e senza alcun saluto romano: sono queste le prescrizioni che la Questura di Forlì ha imposto per la manifestazione di commemorazione della nascita di Benito Mussolini organizzata, come nelle occasioni passate, dalla sezione di Ravenna dell'Associazione Nazionale Arditi d'Italia per domenica mattina. E già non mancano le proteste per degli obblighi di pubblica sicurezza e anti-Covid ritenuti eccessivi.

Come è noto, gli appuntamenti delle ricorrenze dei nostalgici filo-fascisti a Predappio sono tre all'anno, per la nascita e la morte del duce e per l'anniversario della Marcia su Roma. L'appuntamento estivo è di solito quello meno frequentato, ma questa domenica potrebbe fare eccezione, in quanto le due manifestazioni precedenti si sono svolte in sordina e con i divieti di spostamento a causa delle “zone rosse” e delle restrizioni anti-pandemia. Nell'autorizzare la manifestazione, tuttavia, la Questura ha dato la raccomandazione di indossare sempre la mascherina  e ha dato l'ok solo ad una manifestazione in forma statica davanti al cancello del cimitero, senza quindi il corteo che nelle occasioni precedenti partiva da piazza Sant'Antonio per raggiungere appunto il sepolcro di Mussolini poco fuori dal paese di Predappio.

Gli organizzatori, rappresentati legalmente dall'avvocato Francesco Minutillo, però protestano: “Se questa prescrizione è stata accettata in passato, in piena pandemia, è per senso di responsabilità. Ma ora siamo in 'zona bianca' e non c'è alcuna necessità”. Gli organizzatori chiedono invece parità di trattamento con il 'Rivolta pride', la marcia per i diritti gay e della comunità Lgbt che si è tenuta a Bologna lo scorso 2 luglio con circa 10mila persone in corteo, “a parità di condizioni di legge”, precisa Minutillo. Oppure la prossima che si terrà a Rimini, il Rimini Summer Pride del 7 agosto, anch'esso – spiega Minutillo – presentato come corteo. “Perché il corteo dei nostalgici di Predappio dovrebbe essere più a rischio di contagi dei gay pride? I camerati hanno una vita sociale più a rischio di persone patenti appetiti sessuali alternativi?”, attacca provocatorio Minutillo.

Che poi si scaglia con un prescritto obbligo di 'non intonare slogan o inni, né compiersi manifestazioni esteriori od ostentare emblemi e simboli riconducibili al disciolto partito fascista', oltre all'obbligo – previsto espressamente dalla Legge Mancino – di non incitare in alcun modo l'odio razziale, etnico religioso. Quello sulle 'manifestazioni esteriori del fascismo' viene letta dagli organizzatori come il divieto di fare il saluto romano. “Appena arrivate le prescrizioni abbiamo immediatamente fatto ricorso allo stesso Questore per un provvedimento meno restrittivo in autotutela – spiega Minutillo -. Il saluto romano è un diritto, non siamo all'interno di una manifestazione politica, ma in una commemorazione di un defunto e lo si ricorda coi simboli e gesti che gli furono propri. C'è ampia giurisprudenza della Corte di Cassazione che indica chiaramente che il saluto romano non è apologia e che è permesso in tali tipi di cerimonie”. Gli organizzatori hanno quindi chiesto alla Questura, in vista della manifestazione di domenica, di rivedere i due divieti.

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