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Electrolux, scongiurati 110 esuberi con il contratto di solidarietà. "Il Governo convochi tavolo degli elettrodomestici"

"Ma la situazione del settore degli elettrodomestici è tale da richiedere un confronto anche col Governo per garantire la sostenibilità della produzione in Italia"

Scongiurati i 110 esuberi allo stabilimento Electrolux di Forlì con la sottoscrizione di contratti di solidarietà. L'accordo riguarda anche i dipendenti dello stabilimento di Porcia. "Ma la situazione del settore degli elettrodomestici è tale da richiedere un confronto anche col Governo per garantire la sostenibilità della produzione in Italia", afferma Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici, commentando l’accordo siglato a Bologna.

“Siamo riusciti a pattuire con Electrolux - spiega Ficco - clausole finalizzate a garantire una più equa rotazione fra i lavoratori e un maggiore coinvolgimento dei delegati sindacali nell’utilizzo dell’ammortizzatore sociale in fabbrica. Il contratto di solidarietà sia a Forlì sia a Porcia (per un totale di 210 dipendente, ndr) sarà vigente da ottobre a giugno. Tuttavia la situazione di Electrolux e del settore pongono problemi gravissimi e comuni a tutti gli stabilimenti italiani. Per Solaro e per Susegana abbiamo difatti già concordato un differente e migliore utilizzo della cassa integrazione e abbiamo previsto di effettuare un apposito incontro sulla attuazione degli accordi di recente sottoscritti, al cui integrale rispetto richiamiamo la Electrolux”.

L'accordo, interviene la Fim-Cisl, "mantiene i livelli occupazionali degli stabilimenti di Forli, dove si producono forni e piani cottura e di Porcia, dove si producono lavatrici e lavasciuga. Gli occupati complessivi dei due siti, parte produttiva, sono 1.525. L'intervento è necessario per arginare una preoccupante e costante calo di volumi che coinvolge non solo l’intero gruppo Electrolux ma anche Whirlpool. Il Gruppo svedese, nonostante la crisi del settore, ha definito nei primi mesi del 2023 con le parti sindacali, accordi per sviluppare investimenti nei processi produttivi degli stabilimenti di Solaro e Susegana pari 215 milioni. Riteniamo fondamentale continuare nel processo di riorganizzazione degli assest produttivi dei due siti, anche alla luce di ipotesi di vendita di Electrolux a gruppi del bianco cinesi, infatti l’ammodernamento e l’automatizzazione dei processi permette di poter sviluppare e migliorare il prodotto, dando appetibilità industriale agli stabilimenti, a prescindere, da chi detiene la maggioranza azionaria della società".

“La fase che stiamo attraversando - prosegue Ficco - è cruciale per la industria italiana in generale e per il settore degli elettrodomestici in particolare, come già attestava la clamorosa decisione di Whirlpool di cedere le attività europee e poi quella di Electrolux di proclamare 210 esuberi e di annunciare un pesantissimo calo dei volumi in tutti gli stabilimenti italiani. La produzione di elettrodomestici rischia di diventare non più sostenibile stretta com’è dal calo della domanda e dagli incrementi dei costi".

"Come sindacato abbiamo raggiunto anche di recente accordi sofferti non solo per scongiurare gli esuberi ma anche per ottenere nuovi investimenti in Italia, da ultimo quelli di Solaro e di Susegana, ma oramai la situazione è talmente grave che lo sforzo di impresa e sindacato da solo non basta più: occorre che l’Italia faccia sistema per preservare l’apparato industriale", conclude. Sulla stessa linea la Fim-Cisl: "Chiediamo un tavolo di confronto al Ministero del Made in Italy per affrontare la crisi del settore dell’elettrodomestico e capire quali interventi il governo può mettere in atto per sostenere la produzione e alimentare i consumi.
Come sostiene il Ministro Urso l’elettrodomestico rimane ancora un settore industriale strategico per il Paese e le produzioni devono non solo essere salvate ma rilanciate. Il prossimo 25 settembre avremo un incontro con Whirlpool e capiremo a che punto è la fase di cessione ai turchi di Arcelik".

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