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Il Centro edile artigiano alza l'asticella: oltre 1400 imprese attive, è la prima Cassa Edile in regione

"Nonostante il decremento degli bonus per l'edilizia, nel 2023 il Centro edile ha registrato un aumento del 5,08% delle ore lavorate e del 8,45% della massa salari", sottolinea il presidente Ivano Panigalli

Un incremento di attività formativa e un ulteriore alzamento dell’asticella per il Centro edile artigiano che ha tenuto la tradizionale cena degli auguri a Forlimpopoli, a cui ha preso parte la sindaca Milena Garavini. Il presidente Ivano Panigalli ha tratteggiato lo stato dell’arte della articolata e intraprendente realtà del Centro Edile Artigiano costituito nel 1996, da Confartigianato, Cna e Cgil, Cisl, Uil delle province di Forlì-Cesena e Rimini, che svolge una preziosa funzione mutualistica e di formazione per i dipendenti delle imprese edili delle due province.

“Il Centro ha una sede a Forlimpopoli ed una a Rimini - ha messo in luce li presidente Panigalli -. Per il quinto anno consecutivo il Centro Edile Artigiano è la prima Cassa Edile in Emilia-Romagna, con 1.418 imprese attive e 7.875 dipendenti, con 7.569.607 ore lavorate e 87 milioni di euro di massa salari. Nonostante il decremento degli bonus per l'edilizia, nel 2023 il Centro edile ha registrato un aumento del 5,08% delle ore lavorate e del 8,45% della massa salari.  Un fiore all'occhiello del Centro Edile è costituito dalla sua scuola. Questi i dati più significativi riferiti all’anno edile 2022-2023: 546 corsi realizzati, 6.110 allievi con attestati, 8 corsi finanziati dalla Regione, 11 percorsi di tirocinio formativi, 159 percorsi di apprendistato. Una mole imponente di attività caratterizzata dall’alta qualità formativa. Ma quali sono le protettive del settore edile nel nostro territorio? “Nel 2023 il settore ha registrato, come confermano le analisi del Cresme, un periodo di stagnazione rispetto ai risultati raggiunti negli ultimi due anni - ha messo in luce il presidente del Centro edile -, post covid, ed il motivo risiede, come già accennato, nelle difficoltà create dalla fine del bonus 110 e nella difficoltà di incassare gli importi per coloro che hanno approntato questo ed altri tipi di interventi soprattutto con lo sconto in fattura.

"I prossimi anni non prevedono un miglioramento di questa situazione anche se un effetto volano, potrebbe consentire di mantenere una certa continuità negli interventi agevolati previsti come Bonus Facciate, Bonus 90% ed il sempre presente 50% per le ristrutturazioni  - ha proseguito -. Il Cresme prevede inoltre un incremento degli interventi legati al Pnrr ma ciò dipenderà molto dalla capacità che il nostro Paese avrà nell’investire in maniera efficace i fondi previsti da Bruxelles. Le sollecitazioni che da oltre vent’anni il Centro Edile propone, come le costruzioni ecosostenibili, il contenimento energetico, la politica di riqualificazione del settore, si ripropongono fondamentali e strategici per ampliare le opportunità di crescita della intera filiera e per governare il futuro, e l’auspicio del Centro edile è che la politica sia in grado di cogliere i chiari segnali e le esigenze impellenti che provengono dai territori e dalle imprese del settore".

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