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Lunedì, 29 Aprile 2024
Edilizia

Superbonus in scadenza, le preoccupazioni di Cna: "Quali misure per il futuro dell’edilizia?"

Balzani (Cna): "La sfida è trovare l’equilibrio tra sostenibilità finanziaria ed implementazione di nuove misure compatibili con le risorse pubbliche, al fine di sostenere il miglioramento energetico degli edifici nel medio-lungo periodo"

"La discussione sulla Legge Finanziaria 2024 è incentrata sugli impatti negativi del superbonus sul bilancio dello Stato, con scarsa attenzione alla ricerca di soluzioni finanziariamente sostenibili per sostituirlo. Le imprese sono preoccupate perché il Superbonus e il Bonus Minori scadranno il 31 dicembre 2024 senza una riflessione adeguata sui benefici che hanno portato all'industria edilizia. Inoltre, la mancanza di misure adeguate a sostenere il recupero energetico degli edifici rischia di far regredire il settore, tornando alla crisi del 2008/2009". Sono le osservazioni di Piergiovanni Balzani, presidente coordinatore di Cna Costruzioni Forlì-Cesena, secondo il quale "la sfida principale è bilanciare la sostenibilità finanziaria con la necessità di introdurre nuove misure compatibili con le risorse pubbliche per sostenere il miglioramento energetico degli edifici a lungo termine. Questo sforzo mira a far aderire il Paese agli obiettivi della Direttiva comunitaria sulle "Case Green", che richiede il raggiungimento delle classi energetiche Entro il 2030 e D entro il 2033 per tutti gli edifici residenziali. Tuttavia, questo rappresenta una sfida finanziaria significativa". 

Balzani prosegue: "Il Superbonus, con aliquota 90-110%, scadrà il 31 dicembre 2023 e poi diminuirà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Fino a fine agosto 2023, i dati nazionali dell'Enea mostrano che gli interventi di riqualificazione energetica agevolati dal superbonus hanno coinvolto 425.351 edifici, generando investimenti di oltre 76,1 miliardi di euro per lavori conclusi ammessi a detrazione, oltre 85 miliardi di euro in investimenti ammissibili a detrazione e oltre 86,3 miliardi di euro in investimenti totali, comprese le somme non ammissibili a detrazione. A livello regionale, invece, tra maggio 2020 e fine agosto 2023, gli interventi di riqualificazione energetica hanno coinvolto 37.300 edifici, generando investimenti di oltre 7,2 miliardi di euro per lavori conclusi ammessi a detrazione, oltre 7,7 miliardi di euro in investimenti ammissibili a detrazione e oltre 7,9 miliardi di euro in investimenti totali, comprese le somme non ammissibili a detrazione. Questi interventi hanno avuto impatti positivi a diversi livelli, come: aumento del fatturato per le imprese e delle entrate fiscali per lo Stato, crescita dell'occupazione (riducendo il lavoro sommerso) e la riduzione dei consumi energetici negli edifici e delle emissioni di CO2. Inoltre, il superbonus ha contribuito alla sensibilizzazione sui temi ambientali, in particolare il risparmio energetico, e aumentato la fiducia verso imprese qualificate e professionisti competenti; senza un adeguato meccanismo di incentivi, il settore edilizio rischia di arrestarsi nuovamente". 

“In base all'esperienza accumulata, come CNA Costruzioni Forlì-Cesena – commenta Balzani - riteniamo necessario ripensare il sistema di agevolazioni fiscaliedilizie con i seguenti punti chiave: incentivi almeno ventennali per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici; pianificare gli interventi in base alle priorità; aliquote di detrazione adattate alla tipologia degli edifici ed interventi; implementazione di un efficace sistema di controllo; ripristino della cessione del credito o sconto in fattura a favore di chi ha limitate risorse finanziarie e creazione di strumenti finanziari specifici, con eventuale garanzia pubblica, per agevolare l'accesso al credito per imprese e privati”. “Resta irrisolto il problema dei "crediti incagliati" – conclude Balzani - legati alla cessione dei crediti edilizi, che CNA Forlì-Cesena sta cercando di risolvere con pressioni sul governo per evitare una crisi ormai imminente”. 

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